Occhio ai filetti di platessa del supermercato | Un minuscolo codice sulla confezione fa la differenza: se non trovi quello giusto rischi grosso

Illustrazione di alcuni filetti di platessa (Canva FOTO) - marinecue.it
I filetti di platessa non sono tutti uguali, e al supermercato bisogna prestare molta attenzione. Bisogna leggere questi particolari codici.
I filetti di platessa sono tra i pesci più apprezzati in cucina per la loro carne bianca, tenera e dal gusto delicato. Vengono spesso scelti perché privi di lische evidenti, facili da cucinare e adatti anche a chi non è abituato a mangiare pesce.
Dal punto di vista nutrizionale, sono leggeri: poveri di grassi, ricchi di proteine nobili e con un buon contenuto di vitamine e sali minerali. Sono quindi adatti a diete equilibrate e a chi cerca un piatto sano senza rinunciare al sapore.
Accanto alla platessa ci sono altri pesci simili, come sogliola, merluzzo o nasello, anch’essi caratterizzati da carni chiare e digeribili. Tutti si prestano bene a preparazioni semplici, spesso al vapore, al forno o in padella con pochi condimenti.
Proprio per queste qualità, filetti come questi sono molto usati nelle mense scolastiche e negli ospedali, dove servono alimenti nutrienti ma allo stesso tempo leggeri. Un esempio di come il pesce, anche il più semplice, possa diventare un alleato quotidiano del benessere.
Etichette che raccontano…a metà
Al supermercato può sembrare tutto chiaro: un bel pacchetto di filetti di platessa, scritte rassicuranti come “lavorato in Italia” o “confezionato in Germania” e subito si pensa di avere tra le mani un prodotto affidabile. In realtà, quella che sembra un’informazione completa è soltanto una parte della storia. Si mette in primo piano il luogo della lavorazione, lasciando invece in secondo piano, quasi nascosto, il vero dettaglio importante: dove è stato pescato il pesce.
La scritta sull’origine, spesso relegata in caratteri minuscoli, è la chiave per capire cosa si sta acquistando davvero. Senza di essa ci si affida a impressioni, quasi fosse una questione di fiducia cieca nel marchio o nella grafica della confezione. Ed è proprio lì che scatta il rischio di farsi un’idea sbagliata, pensando di comprare un prodotto “locale” quando in realtà il viaggio è stato ben più lungo.

Quel codice che fa la differenza
Come riportato da Il Tramonto Beach, a distinguere la qualità della platessa è soprattutto la zona di pesca. Il famoso codice FAO, che indica l’area marina precisa, è lo strumento che permette di orientarsi, anche se spesso viene stampato in caratteri minuscoli, mescolato a mille altre informazioni. La differenza non è da poco: un pesce pescato nel Mare del Nord non ha lo stesso sapore né la stessa storia di uno proveniente dall’Atlantico nord-orientale o dal Baltico.
Molte etichette usano formule generiche come “proveniente dal Nord Europa”, che suonano bene ma dicono pochissimo. È come descrivere un indirizzo con “abita in Italia” senza specificare la città. Per orientarsi davvero bisogna scovare quel codice FAO e non lasciarsi abbagliare da slogan colorati o frasi altisonanti. Leggere con attenzione significa non solo scegliere con più consapevolezza, ma anche dare un piccolo contributo alla sostenibilità.