Denti di squalo sotto attacco: l’acidificazione degli oceani ne indebolisce la struttura

Come si orienta uno squalo (screenshot Kodami/YouTube) - marinecue.it
I denti degli squali potrebbero avere dei problemi di corrosione per via dell’acidificazione degli oceani. Come funziona?
Gli squali vivono in tutti gli oceani, dalle acque costiere alle profondità abissali. Alcune specie si spingono anche in ambienti salmastri. Questi predatori marini sono necessari per l’equilibrio ecologico e controllano per istinto le popolazioni ittiche.
La dentatura degli squali è composta da file di denti che si rigenerano. In alcune specie, un dente nuovo può sostituire quello perso in meno di 24 ore. Questa capacità serve per la loro sopravvivenza e per mantenere l’efficienza predatoria.
Gli squali utilizzano sensi avanzati come l’elettrocezione per localizzare le prede. Alcuni mostrano comportamenti complessi e reazioni individuali allo stress, segno di una biologia più sofisticata di quanto si pensi. La loro pelle, ricoperta da denticoli dermici, li rende idrodinamici e resistenti.
Queste caratteristiche non li proteggono dagli effetti dell’acidificazione degli oceani, un fenomeno che sta minacciando la robustezza dei loro denti e, di conseguenza, la loro capacità di cacciare. Cosa succede?
L’acidificazione e da cosa dipende
L’acidificazione degli oceani è causata dall’assorbimento di CO₂ atmosferica, che abbassa il pH dell’acqua marina. Secondo uno studio dell’Università Heinrich Heine di Düsseldorf, pubblicato su Frontiers in Marine Science, il fenomeno danneggia la struttura dei denti degli squali. I denti, composti da fosfati e calcio, sono vulnerabili.
Gli esperimenti condotti su denti di squalo pinna nera hanno mostrato crepe, buchi e perdita della seghettatura dopo otto settimane in acqua a pH 7,3. Il valore, previsto per il 2300, è quasi dieci volte più acido rispetto a oggi. Anche se i denti si rigenerano, l’acidificazione potrebbe rallentare. Cosa può accadere a questi animali?

Gli effetti sugli squali
Non tutte le specie di squali reagiscono allo stesso modo all’acidificazione degli oceani. Secondo Oceanographic Magazine, gli squali tropicali e subtropicali, come il pinna nera, sono tra i più esposti. Vivono in acque già soggette a stress termico e chimico e subiscono danni più evidenti alla struttura dentale. Le specie con denti mineralizzati o con cicli di rigenerazione più lenti sono vulnerabili. La perdita di efficienza nella predazione può compromettere la sopravvivenza di squali già minacciati da pesca e perdita di habitat.
Gli squali possiedono meccanismi di rigenerazione dentale straordinari, ma l’acidificazione degli oceani potrebbe renderli meno efficaci. Le specie con cicli vitali lunghi e bassa capacità riproduttiva sono meno pronte ad adattarsi ai cambiamenti rapidi. Alcuni squali potrebbero sviluppare forme di remineralizzazione, ma il costo energetico in acque acide sarebbe alto. L’acidificazione può interferire con la percezione chimica, la navigazione e la crescita. Gli squali sono regolatori naturali degli ecosistemi marini. Se la loro dentatura si indebolisce, la capacità di cacciare si riduce, con effetti a cascata su tutta la catena alimentare. Secondo ScienceDaily, la corrosione dentale osservata in ambienti acidi può superare il ritmo di rigenerazione naturale, e creare èproblemi alla funzione predatoria.