Adriatico, pescatori in piena emergenza | Non bastavano i problemi esistenti: ora ci pensano le meduse a rompere tutto

Pesca da salvare (canva.com) -www.marinecue.it
Emergenza delle meduse nell’Adriatico: iniziative per supportare la pesca e affrontare sfide ambientali emergenti.
Da sempre, le attività marine rappresentano un elemento cruciale per l’economia e la cultura di comunità residenti lungo la costa. La pesca, in particolare, non può essere vista solo come un’attività produttiva.
Essa si configura anche come un’importante pratica socio-culturale che sostiene la ristorazione, il turismo e l’identità collettiva di diverse aree costiere in Italia.
Tuttavia, negli ultimi anni, questo settore ha dovuto fronteggiare pressioni sempre più forti a causa di crisi ambientali e climatiche che hanno messo a rischio la sua resilienza.
Eventi come l’aumento dei costi del carburante, la diffusione di specie aliene, l’apparizione di mucillagini e la mortalità di altri animali hanno già avuto un impatto rilevante sulle condizioni di lavoro della flotta peschereccia. A queste problematiche si è recentemente aggiunta una nuova sfida biologica.
L’invasione pericolosa
Come riferito da Alta Rimini, l’Emilia-Romagna ha comunicato un piano di intervento straordinario per il Mar Adriatico e per supportare il settore della pesca e dell’acquacoltura, che sta affrontando diverse emergenze, sia nuove che riconosciute. “Un settore strategico per l’economia costiera, che solo sulla costa riminese coinvolge centinaia di lavoratori e decine di imbarcazioni”, ha affermato Alice Parma, vice capogruppo del Pd nel consiglio regionale, presentando un pacchetto di finanziamenti di 19 milioni di euro.
Tra le problematiche più recenti spicca l’invasione di meduse nell’Adriatico. A Rimini, come in altre zone costiere, il peso di questi animali marini intrappolati nelle reti sta provocando rotture delle attrezzature e la necessità di fermare le imbarcazioni, causando gravi ripercussioni economiche e lavorative.

Il piano previsto
La Regione ha già fatto sapere che la questione sarà discussa in sede di Assemblea legislativa regionale. Le risorse disponibili includono: 3,5 milioni di euro per l’aumento del costo del gasolio, ulteriori 3,5 milioni in tre anni per i danni provocati dal granchio blu, e altri 3,5 milioni di fondi nazionali gestiti a livello regionale. Previsti anche 1 milione di euro per le aziende colpite dalle mucillagini, 400mila euro per l’anossia e la mortalità delle vongole, insieme a 6 milioni di cofinanziamento regionale al Feamp già erogati e ulteriori 6 milioni in arrivo per il Feampa 2021-2027, inseriti in un pacchetto di 40 milioni di fondi europei dedicati.
“Vogliamo tutelare non solo il lavoro e le imprese, ma anche la tradizione millenaria della pesca locale e la qualità del nostro pescato, che poi si riversa su tutta la filiera della ristorazione e del turismo – ha aggiunto Parma –. Per questo è fondamentale che le politiche regionali restino attente, flessibili e tempestive, soprattutto di fronte a fenomeni nuovi come quello delle meduse. L’attenzione è massima e siamo in ascolto del comparto per essere sempre più efficaci ed efficienti”.