Sahara, non è stato sempre un deserto | Hanno trovato un cimitero enorme di Balene: qui il mare era profondo

Illustrazione del Sahara (Canva FOTO) - marinecue.it
Il deserto del Sahara in passato era completamente diverso. Qui c’era un antico mare, come testimoniato dalle balene fossili.
Ci sono zone del pianeta che oggi calpestiamo come terraferma, ma che un tempo erano sommerse dall’oceano. Fenomeni naturali, movimenti geologici e variazioni del livello dei mari hanno trasformato paesaggi che un tempo erano fondali marini in pianure, colline e persino montagne.
La geologia racconta che il sollevamento delle placche terrestri e l’abbassamento delle acque hanno portato alla formazione di continenti e isole. In certi casi, i sedimenti marini rimasti intrappolati sono ancora visibili, con conchiglie fossili ritrovate anche a migliaia di metri di quota.
Un esempio affascinante è quello delle Dolomiti, che nascono da antiche barriere coralline sommerse milioni di anni fa. Ma anche deserti come il Sahara mostrano tracce di antichi mari, oggi trasformati in distese di sabbia.
Questi luoghi ci ricordano quanto la Terra sia in continua evoluzione. Quello che appare immutabile sotto i nostri piedi è, in realtà, il risultato di trasformazioni lunghissime, che hanno ridisegnato più volte i confini fra oceano e continente.
Un deserto che racconta…il mare
Wadi Al-Hitan, conosciuta anche come la Valle delle Balene, si trova nel deserto occidentale dell’Egitto. Oggi appare come un paesaggio arido e silenzioso, ma milioni di anni fa era sommerso dalle acque. È proprio qui che sono state trovate tracce uniche degli antenati delle balene, quando questi mammiferi stavano ancora compiendo il passaggio dalla terra al mare.
La particolarità del sito non è solo la quantità di fossili, ma anche la loro qualità e conservazione. Scheletri quasi completi, con arti posteriori ancora visibili, testimoniano un momento cruciale dell’evoluzione. Per questo l’UNESCO, come riportato dal loro sito, lo definisce il luogo più importante al mondo per raccontare questa trasformazione.

Un patrimonio protetto e vivo
Come riportato dal sito dell’UNESCO, il valore universale di Wadi Al-Hitan sta proprio nella capacità di mostrare in modo tangibile uno dei cambiamenti più iconici della storia della vita: il momento in cui le balene, da mammiferi terrestri, diventano creature marine. Nessun altro sito offre una tale concentrazione di fossili, così ben accessibili e immersi in un paesaggio protetto. Non si tratta soltanto di ossa, ma anche di informazioni preziose sull’ambiente e sulle condizioni ecologiche di quell’epoca remota.
Dal punto di vista della tutela, la valle è inserita nella Wadi El-Rayan Protected Area ed è protetta dalla legge egiziana sulle riserve naturali. Non è possibile entrare in auto, i visitatori si muovono a piedi lungo sentieri ben segnalati, con strutture studiate per limitare l’impatto ambientale. L’ente responsabile è il Nature Conservation Sector dell’agenzia ambientale egiziana, che gestisce ricerca, turismo controllato e conservazione. L’obiettivo è chiaro: proteggere un tesoro fragile, ma al tempo stesso renderlo fruibile, così che il racconto della vita passata possa essere vissuto e compreso anche nel presente.