Alle Maldive contrastano l’innalzamento dei mari con un’isola artificiale | Sarà a forma di corallo ed avrà tutti i servizi

Illustrazione delle Maldive e di un pericolo (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione delle Maldive e di un pericolo (Canva FOTO) - marinecue.it

L’innalzamento del mare diventa di giorno in giorno un grosso problema, ma la soluzione è questa: un’isola artificiale.

L’innalzamento del livello del mare è uno degli effetti più evidenti del cambiamento climatico. È legato principalmente allo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, oltre all’espansione termica dell’acqua quando la temperatura degli oceani aumenta.

Si tratta di un processo lento, ma inesorabile. Ogni anno le misurazioni satellitari confermano una crescita costante di pochi millimetri, che nel tempo si traduce in metri. Piccole variazioni, ma con conseguenze enormi per le aree costiere.

Le regioni più vulnerabili sono le zone basse e densamente popolate, dove anche un modesto innalzamento può portare a erosione, inondazioni più frequenti e salinizzazione delle falde acquifere. Intere comunità rischiano di dover ripensare la propria convivenza con il mare.

Non è solo un problema ambientale, ma anche sociale ed economico. Proteggere le coste, pianificare nuovi insediamenti e ridurre le emissioni di gas serra sono scelte urgenti, perché il livello del mare non smetterà di crescere nei prossimi decenni.

Un futuro meno incerto

Le Maldive evocano subito spiagge bianche e acque trasparenti, ma dietro questa cartolina c’è una realtà più fragile di quanto sembri. L’innalzamento del livello del mare mette in discussione la sopravvivenza stessa di molte isole, alcune delle quali rischiano letteralmente di scomparire. In questo scenario si inserisce un’idea che sembra uscita da un racconto di fantascienza, ma che invece sta diventando concreta: costruire una città galleggiante a forma di corallo.

La scelta della forma non è casuale. Il corallo, simbolo di vita marina e di resilienza, diventa il modello di un progetto urbanistico che vuole conciliare abitazioni, servizi e natura. Non solo un’operazione estetica, dunque, ma una dichiarazione: dimostrare che anche in un contesto delicato come quello delle Maldive è possibile pensare a un insediamento rispettoso e, al tempo stesso, capace di resistere alle sfide del cambiamento climatico.

Illustrazione dell'innalzamento del livello marino (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione dell’innalzamento del livello marino (Canva FOTO) – marinecue.it

Un’isola artificiale

Come riportato da Si Viaggia, il progetto si chiama Maldives Floating City ed è frutto di una collaborazione tra il governo maldiviano e la società olandese Dutch Dockland Maldives. Verrà realizzato all’interno di una laguna, a circa quindici minuti in barca da Malé e dall’aeroporto internazionale. Una posizione strategica, che permette di collegare la nuova isola artificiale al cuore economico e turistico del Paese. L’obiettivo dichiarato è quello di dare una risposta concreta alla minaccia dell’innalzamento dei mari, che incombe sull’arcipelago da anni.

Il disegno urbano ricalca la forma di un corallo, con canali e moduli abitativi che si intrecciano come i rami di una barriera. Non è solo un espediente architettonico, ma un modo per creare spazi che respirano con l’acqua, evitando l’impatto invasivo delle costruzioni tradizionali. Una città così, sospesa sul mare e pensata per adattarsi ai suoi movimenti, rappresenta quasi un laboratorio a cielo aperto su come l’uomo possa reinventare il proprio modo di abitare in un’epoca di trasformazioni climatiche senza precedenti.