Pessime notizie per i mari italiani | Non c’è nemmeno più un cm pulito: i livelli di inquinamento sono inquietanti

Mare inquinato

Lanciato l'allarme (canva.com) - www.marinecue.it

Mari italiani sempre più bollenti e inquinati: ragioni, conseguenze e le idee di Legambiente per la protezione delle acque del Paese.

Le spiagge italiane, un tempo simbolo di bellezza e vacanze spensierate, adesso sono scenario e narrativa di una storia assai diversa. Plastica, rifiuti e scarti abbandonati lungo la costa si mescolano a sabbia e fondali.

Oggetti di ogni genere e tipo emergono tra le onde e si accumulano sull’arena, mettendo a repentaglio la fauna marina e contaminando la bellezza della balneazione. L’inquinamento, oltre le spiagge, invade anche fiumi, canali e laghi, con conseguenze ecosistemiche devastanti.

Nel 2025, secondo Legambiente, la temperatura media nel mar Mediterraneo avrebbe raggiunto i 25,4 gradi, il valore più elevato nell’ultima decade, dati i gravi effetti della crisi climatica sulla biodiversità e con fenomeni meteorologici estremi.

In questo contesto, si sono esaminati centinaia di campioni d’acqua in tutto il Paese, rivelando dati inquietanti per cittadini ed istituzioni. Il mare, patrimonio sia naturale che simbolico dell’Italia, rischia di incorrere in cambiamenti irreversibili e senza possibilità di recupero.

I numeri preoccupanti

Stando ad Italpress, tra giugno e luglio scorsi, oltre 200 volontari dei progetti Legambiente Goletta Verde e Goletta dei Laghi hanno analizzato 388 campioni di acqua in 19 regioni italiane. I risultati presentati in convegno a Roma non ingannano: più di un terzo dei campioni, pari al 34%, supera i limiti legalmente previsti per l’inquinamento. Riscontrata la situazione più grave nei punti di confluenza di fiumi e canali, dove oltre la metà dei campioni analizzati risulta contaminata o gravemente inquinata. Poco rassicurante anche il quadro delle acque aperte: il 15% dei campioni esaminati non soddisfa, infatti, gli standard richiesti.

I problemi principali? Insufficienza nel trattamento delle acque, scarichi non adeguatamente curati e inquinamento da rifiuti solidi lungo le coste. L’aumento delle temperature marine amplifica enormemente l’impatto sull’ambiente, con modifiche alla biodiversità ed incremento della frequenza di eventi estremi.

Prevenzione ambientale
Le speranze ci sono (canva.com) – www.marinecue.it

Piccoli segnali di speranza

In questo contesto, evidenzia Italpress, Legambiente richiede l’applicazione reale di azioni concrete: stesura di un piano nazionale per la protezione acquifera, maggiori risorse investite per depuratori all’avanguardia, controlli più severi e incremento delle energie rinnovabili, con particolare focus sull’eolico offshore. A riprova di tali richieste, l’Italia ha già subito oltre 210 milioni di euro in multe per le suddette carenze e rischia ulteriori sanzioni per i ritardi già abbondantemente accumulati.

Tuttavia, lo scenario non è del tutto negativo: durante la campagna estiva, a Maratea è stato avvistato un gruppo di delfini, segno rassicurante di conservazione dell’equilibrio naturale in aree specifiche. Infine, i Tartadog, cioè le prime unità cinofile dedite a localizzare nidi di tartarughe marine, hanno ottenuto grande successo, dimostrando come iniziative innovative possano contribuire fortemente alla tutela della nostra fauna.