In un Canyon marino profondissimo è stata trovata la vita | Frenetica e impensabile: questi astici, poi, hanno un colore stranissimo

Illustrazione di un canyon marino (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un canyon marino (Canva FOTO) - marinecue.it

Nelle profondità marine la vita esiste, e non è poca. Soprattutto nei pressi di alcuni canyon è possibile trovare organismi straordinari.

I canyon marini sono enormi fenditure che solcano il fondale degli oceani, simili a valli sommerse che si aprono lungo le scogliere continentali. Visti dall’alto, ricordano i canyon terrestri, ma con dimensioni e profondità ancora più spettacolari, spesso difficili persino da immaginare.

Queste strutture non si formano per caso: correnti cariche di sabbia e fango, chiamate correnti di torbidità, hanno scavato nel tempo veri e propri corridoi nel terreno marino. A volte entrano in gioco anche frane sottomarine o i movimenti della crosta terrestre, che plasmano il paesaggio invisibile sotto le onde.

Dal punto di vista biologico, i canyon marini sono punti caldi di vita. Qui le acque profonde e ricche di nutrienti risalgono verso la superficie, creando condizioni ideali per pesci, coralli e tante altre specie. Sono quindi rifugi preziosi per la biodiversità e luoghi di alimentazione fondamentali per molti animali marini.

Oltre al fascino naturale, i canyon giocano un ruolo cruciale negli equilibri del pianeta. Trasportano sedimenti e sostanze nutritive verso gli abissi, influenzano le correnti e, in modo indiretto, anche il clima globale. Sono paesaggi nascosti che ci ricordano quanto ancora resti da scoprire negli oceani.

Un canyon che nasconde mondi sommersi

Sotto le acque dell’Atlantico, al largo dell’Argentina, si apre il Canyon del Mar del Plata, una voragine che sembra non avere fine. Parliamo di un abisso che raggiunge i 3.700 metri di profondità, quasi il doppio rispetto al Grand Canyon americano, con pareti che si perdono nel buio e un’estensione lunga centinaia di chilometri. Un luogo così remoto e inaccessibile che fino a poco tempo fa era quasi un mistero totale.

Per svelarne i segreti è stato usato un ROV, un robot sottomarino capace di muoversi tra le correnti e di trasmettere immagini da quelle profondità estreme. Lì sotto, dove la luce non arriva e la pressione è schiacciante, gli scienziati hanno trovato un mondo che sembra uscito da un racconto di fantascienza, popolato da creature curiose e a volte perfino familiari.

Illustrazione delle profondità dell'oceano (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione delle profondità dell’oceano (Canva FOTO) – marinecue.it

Nuove specie e volti inaspettati

Come riportato da Fanpage, tra le prime apparizioni documentate c’erano figure davvero insolite: stelle marine che ricordano Patrick, il simpatico personaggio di SpongeBob, e astici rosa della Patagonia, con tonalità vivaci che spiccano nel grigiore del fondale. Un incontro che ha strappato più di un sorriso agli studiosi, abituati a paesaggi solitamente più austeri.

Ma oltre alla sorpresa estetica c’è molto di più: fino a quaranta organismi potrebbero rappresentare specie del tutto nuove, in attesa di conferma attraverso analisi genetiche e morfologiche. Si parla di invertebrati come ricci di mare, coralli e molluschi, creature che raccontano di un ecosistema ricco e fragile allo stesso tempo.