Allerta alimentare, non comprateli sono radioattivi | Questi gamberetti vann evitati come la peste

Pesci al mercato

Commercio di questo alimento, ecco i rischi (Freepik Foto) - www.marinecue.it

Viviamo in un’epoca in cui gli equilibri tra natura e industria si intrecciano in modi tanto silenziosi quanto inattesi.

Ogni giorno i prodotti che arrivano sulle nostre tavole percorrono migliaia di chilometri, attraversano frontiere e si caricano di storie invisibili. Alcune di queste storie sono semplici curiosità geografiche, altre invece rivelano fragilità strutturali della nostra civiltà.

Non è soltanto una questione di sicurezza, ma di fiducia: chi compra un alimento o un oggetto qualsiasi non pensa al percorso che esso ha compiuto. Si dà per scontato che i controlli siano rigidi e che i meccanismi di sorveglianza sappiano intercettare ogni anomalia prima che raggiunga il consumatore.

Tuttavia, il mondo globalizzato ci mostra con frequenza crescente che basta un punto debole nella catena per sollevare domande inquietanti. Non serve un disastro spettacolare: a volte sono piccole tracce, impercettibili all’occhio e al gusto, a generare la vera preoccupazione.

È in questi scenari che si misurano l’efficacia delle istituzioni e la prontezza dei sistemi di vigilanza. E proprio quando i segnali arrivano dall’altra parte del pianeta, la distanza non basta a renderci estranei.

Un caso che accende i riflettori

Secondo quanto riportato da La Stampa – La Zampa (21 agosto 2025, articolo di Noemi Penna), la Food and Drug Administration statunitense ha intercettato lotti contaminati provenienti dall’Indonesia, attribuendo la responsabilità a una delle principali aziende esportatrici. I controlli doganali negli scali di Los Angeles, Houston, Savannah e Miami hanno individuato valori di Cesio-137 pari a circa 68 Bq/kg, un livello ben al di sotto della soglia di 1200 Bq/kg fissata negli USA.  Questo, soprattutto nei carichi di gamberetti.

Nonostante ciò, la decisione è stata drastica: blocco delle spedizioni, inserimento dell’azienda nella “red list” e ritiro immediato dei prodotti già arrivati nei supermercati Walmart. Per l’Europa non vi è pericolo diretto, poiché la compagnia non esporta nel nostro mercato. La vicenda però dimostra quanto un evento localizzato possa avere eco globale, anche se non comporta un rischio immediato di salute pubblica.

Pesce
Questo alimento è molto pericoloso, attenzione (Freepik Foto) – www.marinecue.it

Le ipotesi e le implicazioni nascoste

Gli esperti citati dalla testata italiana ipotizzano che la contaminazione possa avere origine ambientale: il Cesio-137, isotopo radioattivo con un’emivita di trent’anni, persiste nei fondali marini e nei sedimenti a seguito di test atomici o incidenti nucleari come Chernobyl e Fukushima. Da lì può entrare nella catena alimentare, accumulandosi negli organismi marini.

Un’altra possibilità riguarda le pratiche di allevamento o i container utilizzati per il trasporto, che potrebbero essere stati esposti in precedenza a materiali radioattivi. In entrambi i casi, la situazione mette in luce una vulnerabilità silenziosa: ciò che appare normale e innocuo può celare una contaminazione invisibile, capace di alimentare diffidenza e di richiamare l’attenzione su questioni più ampie legate alla sicurezza e alla trasparenza della filiera alimentare.