Ultim’ora, ALLERTA appena lanciata in mare | Hanno scoperto il virus più grande del mondo

Il grande virus trovato nel ghiaccio (Freepik Foto) - www.marinecue.it
La biodiversità microscopica negli oceani nasconde forme di vita la cui complessità va ben oltre la nostra immaginazione.
Anche i virus, pur essendo entità subcellulari prive di metabolismo autonomo, mostrano strategie di adattamento estremamente sofisticate per colonizzare specifici ospiti.
Molti ambienti oceanici, soprattutto le zone profonde e oligotrofiche, rappresentano veri laboratori naturali di evoluzione. Le specie che vi abitano hanno sviluppato strutture e comportamenti straordinari per massimizzare la probabilità di contatto e di sopravvivenza in spazi vasti e scarsamente popolati.
Gli strumenti di microscopia elettronica e le tecniche di sequenziamento genomico ad alta risoluzione stanno permettendo di scoprire virus con dimensioni giganti e genomi complessi, sfidando le definizioni classiche di morfologia e fisiologia virale.
Ogni nuova scoperta evidenzia come la selezione naturale possa generare adattamenti altamente specializzati, capaci di ottimizzare la diffusione e l’infezione senza compromettere l’efficienza energetica o strutturale dell’organismo.
Caratteristiche morfologiche straordinarie
Il virus PelV-1, appartenente alla famiglia Mesomimiviridae, presenta un capside di circa 200 nanometri e una coda record di 2,3 micron, la più lunga mai osservata in un virus. La coda è flessibile, tubulare e funge da “lenza molecolare”, aumentando drasticamente la superficie di contatto con le cellule ospite del genere Pelagodinium.
Il genoma di PelV-1 supera 450.000 paia di basi, codificando enzimi per la degradazione e il metabolismo di aminoacidi, lipidi e carboidrati. Questo livello di complessità genetica conferisce al virus capacità metaboliche insolite per entità subcellulari, suggerendo un grado di indipendenza funzionale più elevato rispetto ai virus tradizionali.

Adattamenti evolutivi e meccanismi dinamici
Una delle peculiarità più sorprendenti di PelV-1 è la dinamica della sua coda: essa è presente solo durante la fase extracellulare e scompare al momento dell’ingresso nella cellula ospite, indicando un meccanismo di assemblaggio e disassemblaggio regolato. Questo adattamento riduce il consumo energetico e minimizza la vulnerabilità all’interno della cellula infettata.
Le appendici multiple del virus, combinando lunghezza e flessibilità, rappresentano soluzioni evolutive sofisticate per aumentare l’efficienza di contatto con l’ospite. Tali strategie suggeriscono che nelle profondità oceaniche possano esistere numerosi altri virus giganti, ciascuno con morfologie e meccanismi altrettanto specializzati, pronti a rivelare ulteriori livelli di complessità virale.