STOP alla BALNEAZIONE nelle Marche | Spiagge e mare sono invasi da quest’alga: altamente tossica e nociva

Illustrazione di stop alla balneazione (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di stop alla balneazione (Canva FOTO) - marinecue.it

Purtroppo, nelle Marche non è possibile fare il bagno. Quest’alga sta creando un sacco di problemi, anche per via della sua tossicità.

Lo stop alla balneazione è un provvedimento che viene adottato quando le acque del mare, dei laghi o dei fiumi non rispettano gli standard di sicurezza. Non riguarda solo la qualità dell’acqua, ma anche situazioni di pericolo legate a inquinamento, condizioni meteo o altri rischi per i bagnanti.

Spesso a decidere il divieto sono le autorità locali, dopo controlli accurati. Le analisi si concentrano soprattutto sulla presenza di batteri o sostanze nocive che potrebbero compromettere la salute di chi entra in acqua.

Non mancano i casi in cui la balneazione viene vietata per motivi diversi, come forti mareggiate, rischio di meduse o lavori in corso lungo i litorali. In queste situazioni, la priorità è sempre la sicurezza delle persone.

Anche se può sembrare una limitazione fastidiosa, lo stop alla balneazione è uno strumento utile per proteggere la salute pubblica. In questo modo si garantisce che tornare in acqua sia non solo piacevole, ma soprattutto sicuro.

Un pericolo in mare

L’estate porta sempre con sé immagini di mare limpido e spiagge piene di ombrelloni, ma non sempre le cose vanno lisce. A Numana Alta, nel cuore della Riviera del Conero, Come riportato da Il Resto del Carlino, i controlli dell’Arpam hanno acceso un campanello d’allarme: l’alga tossica Ostreopsis ovata ha raggiunto livelli molto oltre la soglia di sicurezza.

Per dare un’idea, si parla di circa 49.040 cellule per litro, mentre il limite massimo consentito è di 30.000 cellule/litro. Da qui la decisione inevitabile di vietare bagni e pesca nella zona. E non finisce qui. I divieti già in vigore al Passetto e alla Scalaccia di Pietralacroce restano confermati, perché i valori dell’alga sono ancora ben oltre il livello di guardia.

Illustrazione di un'alga (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un’alga (Canva FOTO) – marinecue.it

Cos’è successo dopo?

A Numana, come riportato da Il Resto del Carlino, il sindaco non ha perso tempo. Oltre al divieto di balneazione e di pesca, è stata ordinata la pulizia della battigia, per rimuovere alghe e residui che potrebbero aumentare la concentrazione tossica e peggiorare la situazione. Ai frequentatori della spiaggia è stato anche raccomandato di eviscerare il pesce subito dopo la cattura ed evitare di consumare molluschi, granchi e ricci raccolti nella zona, almeno fino a nuove comunicazioni ufficiali.

Intanto, i tecnici dell’Arpam proseguono i monitoraggi senza interruzione, nella speranza di registrare presto un calo delle concentrazioni. Solo così si potrà pensare a revocare i divieti e restituire ai bagnanti una tranquillità che, in queste giornate estive, appare un po’ incrinata. La priorità resta comunque la stessa: salvaguardare la salute pubblica e ridurre ogni possibile rischio legato a questa alga tanto insidiosa quanto invisibile.