Pesce scorpione, ormai è invasione totale | L’unica soluzione è portarli in tavola: per sterminarli bisogna mangiarli

Illustrazione di un pesce scorpione (Canva FOTO) - marinecue.it (1)
La situazione è critica, e l’invasione è in atto. Eppure, esiste una soluzione molto semplice: cucinare e mangiare queste specie.
Il pesce scorpione è uno dei membri più affascinanti della famiglia Scorpaenidae, conosciuta per l’aspetto spettacolare e al tempo stesso minaccioso. Vive soprattutto in acque calde, dove si mimetizza facilmente grazie ai colori vivaci e alle pinne elaborate che ricordano fronde marine.
La sua caratteristica più nota sono le spine dorsali velenose, collegate a ghiandole che producono tossine. Queste strutture non servono per cacciare, ma come difesa contro i predatori. A riposo resta immobile, contando sul mimetismo, ma se disturbato solleva le spine in modo ben visibile.
Dal punto di vista anatomico, ha una bocca ampia e protrattile che gli permette di risucchiare la preda in un attimo. Si nutre soprattutto di piccoli pesci e crostacei, avvicinandosi lentamente e sfruttando la rapidità dell’attacco, quasi come uno scatto fulmineo.
Le sue abitudini sono prevalentemente notturne: durante il giorno rimane nascosto tra rocce e coralli, mentre di notte diventa un cacciatore attivo. Questo stile di vita, unito alla capacità di mimetizzarsi, lo rende uno degli esempi più affascinanti di adattamento evolutivo tra i pesci marini.
Una specie particolare
Il pesce scorpione è uno di quegli animali marini che incutono subito rispetto, quasi timore, per via delle spine velenose e dell’aspetto scenografico. Vederlo tra i coralli significa osservare un predatore paziente e silenzioso, capace di mimetizzarsi fino a scomparire. Non sorprende quindi che, parlando di lui, si pensi prima di tutto al pericolo, all’impatto sugli ecosistemi o agli avvertimenti per i bagnanti.
Eppure, dietro questa fama un po’ sinistra, si nasconde un dettaglio che non tutti conoscono. La sua carne, infatti, non ha nulla di tossico: è commestibile e, secondo diversi esperti, anche piuttosto apprezzata. L’unico vero ostacolo sta nelle spine urticanti, che richiedono attenzione e un po’ di esperienza per essere eliminate senza rischi.

Si può fare!
Come riportato da La Repubblica, il pesce scorpione, se trattato correttamente, può essere cucinato e gustato senza problemi. In sostanza, il veleno resta confinato nelle spine dorsali, mentre i tessuti muscolari sono del tutto sicuri. Una condizione che lo rende simile ad altri scorfani o pesci di fondale, dove il lavoro di pulizia è parte integrante della preparazione.
Questa prospettiva offre uno spunto interessante: trasformare un organismo visto solo come minaccia in una possibile risorsa alimentare. Certo, non è una soluzione immediata e richiede competenze specifiche in cucina e nella gestione delle catture, ma apre un orizzonte diverso. In fondo, la natura spesso sorprende proprio così, ribaltando le convinzioni più radicate e costringendo a guardare le cose con occhi nuovi.