Autunno in Italia, sarà una catastrofe | L’acqua del mare è troppo calda: ad ogni perturbazione una tragedia

Illustrazione di un mare molto caldo (Canva FOTO) - marinecue.it
La situazione sta diventando insostenibile, e le acque man mano diventano sempre più calde. Non sarà una passeggiata!
Il mare caldo è quello che si trova soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali, dove il sole batte più forte e riscalda l’acqua superficiale. Le temperature medie possono superare i 25 gradi e restano piuttosto stabili durante l’anno, con variazioni minime tra estate e inverno.
Questo calore dipende dall’intensità della radiazione solare: vicino all’equatore i raggi arrivano più diretti e concentrati, trasferendo più energia all’oceano. In aggiunta, la profondità ridotta di alcune aree e la scarsa circolazione di correnti fredde contribuiscono a mantenere l’acqua tiepida.
Il mare caldo non è solo piacevole per chi nuota, ma rappresenta un ambiente ricco di vita. Coralli, pesci colorati e una grande varietà di organismi prosperano in acque dove le condizioni restano costanti e favorevoli alla crescita.
C’è però un rovescio della medaglia: le alte temperature favoriscono anche fenomeni intensi come cicloni e uragani, oltre a rendere gli ecosistemi più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Un mare caldo, quindi, non è soltanto sinonimo di relax, ma anche di fragilità ed energia in movimento.
Una situazione particolare
Il Mediterraneo è da sempre considerato un mare speciale, culla di civiltà e crocevia di rotte commerciali. Negli ultimi anni, però, è diventato anche un osservatorio privilegiato del cambiamento climatico. Le sue acque, di solito più calde rispetto agli oceani per la posizione geografica e la scarsa profondità media, stanno raggiungendo livelli preoccupanti.
L’estate 2025 non ha fatto eccezione, anzi ha segnato un nuovo record. Le temperature superficiali hanno superato ogni aspettativa, e ci siamo ritrovati davanti ad un vero e proprio “mare bollente”. Un termine che, se in passato poteva sembrare un’esagerazione giornalistica, oggi descrive fedelmente ciò che sta accadendo, e in tempi rapidi.

Cosa sta succedendo?
Come riportato da Eco Blog, secondo le analisi più recenti, in bacini come il Mar Ligure, il Tirreno e il Canale di Sicilia si sono registrate anomalie termiche di +3 / +4 °C rispetto alla media 1991–2020. Un riscaldamento di questo tipo non è un semplice fastidio per i bagnanti: altera in profondità l’equilibrio degli ecosistemi marini. Nell’Adriatico, per esempio, l’aumento della temperatura favorisce fenomeni di eutrofizzazione, cioè una crescita eccessiva di alghe che riduce l’ossigeno disponibile, rendendo le acque meno vivibili per pesci e organismi marini, e compromettendo anche la qualità balneare.
A peggiorare la situazione c’è l’arrivo e la diffusione di specie aliene, come il granchio blu, che trovano nelle acque più calde un ambiente ideale per moltiplicarsi. La conseguenza è un progressivo squilibrio della biodiversità: specie locali in difficoltà e nuove presenze invasive che cambiano i delicati rapporti dell’ecosistema. È un quadro che, guardando all’autunno, lascia immaginare scenari non facili da gestire e che ricorda quanto sia fragile l’equilibrio del nostro mare.