La specie più pericolosa nei nostri mari è solo questa | Tutti hanno paura di loro, ma a confronto sono docili come i cani

Illustrazione di alcune specie pericolose (Canva FOTO) - marinecue,it
Il mare è pieno di insidie e pericoli, ma una in particolare preoccupa, e non poco. Creano panico e paura!
Il mare è pieno di vita affascinante, ma non tutta è innocua. Alcune specie hanno sviluppato difese sorprendenti, che possono risultare pericolose per chi si avvicina troppo.
Non si tratta solo di grandi predatori come squali o orche: spesso i rischi maggiori arrivano da animali piccoli e insospettabili. Meduse, pesci pietra o coni velenosi nascondono armi chimiche micidiali.
Molti di questi organismi non attaccano per aggressività, ma semplicemente per difendersi. Basta un contatto accidentale per scatenare punture dolorose o, nei casi peggiori, reazioni potenzialmente letali.
Conoscerli e rispettarli è il primo passo per evitare incidenti. Il mare resta un ambiente straordinario, ma ricordare che non siamo i padroni di quelle acque è fondamentale per viverlo in sicurezza.
Un mare pericoloso
Quando si pensa ai pericoli del mare, la mente corre subito agli squali. È un riflesso quasi automatico, complice il cinema e quella narrativa che li ha resi i “mostri” per eccellenza degli oceani. In realtà, le probabilità di incontrarli, soprattutto nel Mediterraneo, sono ridottissime, e gli attacchi ancora meno. Addirittura, le statistiche dicono che il rischio di essere colpiti da un fulmine è più alto di quello di finire vittima di uno squalo.
Questa differenza tra percezione e realtà è significativa. Ci si spaventa di ciò che appare spettacolare, dimenticando invece che i pericoli più concreti si nascondono in creature molto meno appariscenti. Animali che non fanno notizia ma che possono rendere un bagno in mare un’esperienza da ricordare per motivi poco piacevoli.

Di chi stiamo parlando?
Come riportato da Green Style, tra gli incontri indesiderati più comuni c’è il vermocane, o verme di fuoco. Vive tra gli scogli, ha colori accesi che attirano lo sguardo, ma il suo corpo è ricoperto di setole urticanti che, al minimo contatto, si conficcano nella pelle provocando dolore e irritazioni persistenti. Poi c’è il pesce scorpione, chiamato anche pesce leone: arrivato di recente nel Mediterraneo per effetto dei cambiamenti climatici, possiede spine velenose nascoste tra le pinne dorsali. Una puntura può causare gonfiori dolorosi e, in rari casi, perfino problemi respiratori.
Non meno insidioso è il pesce ragno, noto anche come tracina. E’ forse quello che più pericoloso, potenzialmente. Ha l’abitudine di mimetizzarsi sotto la sabbia, spesso in acque poco profonde, proprio dove ci si sente più tranquilli. Le spine velenose sul dorso infliggono punture lancinanti che possono rovinare la giornata. La difesa più semplice resta banale ma efficace: indossare le scarpette da scoglio, anche quando sembra superfluo.