Trovata una specie stranissima | È un ibrido tra squalo e balena: enorme e piena di denti affilati

Illustrazione di alcuni squali (canva FOTO) - marinecue.it
Questo animale è unico, diversissimo da tantissime altre specie. Possiede caratteristiche davvero molto interessanti,
Ogni tanto la natura sorprende con creature che sembrano uscite da un racconto fantastico. Sono animali dalle forme bizzarre o dai colori improbabili, che ribaltano l’idea di “normalità” a cui siamo abituati.
Queste scoperte avvengono spesso in ambienti estremi: abissi marini, giungle fitte, deserti isolati. Luoghi dove l’occhio umano arriva di rado e la vita si è adattata in modi imprevedibili.
Ogni nuova specie insolita diventa un tassello prezioso per capire come funziona l’evoluzione. Spiega strategie di sopravvivenza sorprendenti e mostra quanto possa essere ingegnosa la natura.
E forse è proprio questo il bello: dietro l’apparenza strana, a volte inquietante, si nasconde la dimostrazione che la biodiversità è molto più vasta e creativa di quanto si possa immaginare.
Una specie unica
Nei mari australiani, secondo alcune descrizioni recenti, sarebbe comparsa una creatura tanto affascinante quanto inquietante. Un animale con la bocca piena di denti taglienti come lame, occhi enormi e un corpo compatto, grande più o meno come un delfino. La sua presenza, raccontata con parole che evocano più un mostro che una balena, lascia immaginare inseguimenti rapidi e predazioni fulminee.
Il soprannome che le è stato dato dice già tutto: “squalo-balena”. Non la gigantesca specie filtratrice che tutti conoscono, ma un predatore che sembrava racchiudere in sé la grazia di un cetaceo e la ferocia di uno squalo. A guardarlo in faccia, con quegli occhi grandi come palline da tennis, l’impressione era ingannevole: quasi carino, ma assolutamente pericoloso.

Di chi si tratta?
In realtà, come riportato dal The Sun, con questa creatura non nuota più negli oceani da milioni di anni. Si chiama Janjucetus dullardi, una balena primitiva vissuta circa 25–26 milioni di anni fa, durante l’Oligocene. Lunga appena due metri, possedeva una testa massiccia e denti affilatissimi che la rendevano un formidabile predatore. Il fossile del cranio è stato trovato nel 2019 lungo la costa del Victoria, in Australia, grazie a Ross Dullard, un appassionato locale che lo ha poi donato al Museums Victoria.
Lo studio, pubblicato sul Zoological Journal of the Linnean Society, ha rivelato dettagli sorprendenti grazie a tecniche come la micro-TC, mostrando denti e ossicini dell’orecchio con grande precisione. Si tratta del quarto esemplare conosciuto di mammalodontidi, un gruppo estinto di antenati delle balene moderne. Oggi resta solo un cranio fossilizzato, ma a guardarlo viene naturale pensare a quanto potesse essere spaventoso incontrare davvero una simile creatura nelle acque di 26 milioni di anni fa (LiveScience
; SciTechDaily
).