Squali, questo è diverso da tutti gli altri | È in grado di creare la luce: paura e stupore per chi se lo trova davanti

Illustrazione di alcuni squali (Canva FOTO) - marinecue.it
Esistono tantissimi squali, ma questo è davvero particolare. I suoi adattamenti sono davvero particolari ed unici.
Gli squali sono tra le creature più antiche del pianeta: nuotano negli oceani da oltre 400 milioni di anni, ben prima dei dinosauri. Sono predatori adattabili, ma anche incredibilmente diversificati.
Oggi se ne conoscono più di 500 specie, che variano enormemente per dimensioni e abitudini. Si va dal minuscolo squalo lanterna nano, lungo appena 20 centimetri, al gigantesco squalo balena che può superare i 12 metri.
Non tutti però sono temibili cacciatori come spesso si immagina. Alcuni, come lo squalo balena o lo squalo elefante, si nutrono di plancton filtrando enormi quantità d’acqua. Altri, invece, hanno ruoli chiave nel mantenere l’equilibrio degli ecosistemi marini.
Questa varietà li rende affascinanti ma anche vulnerabili. Molte specie sono oggi minacciate dalla pesca eccessiva e dalla perdita di habitat: proteggerli significa tutelare l’intero equilibrio dell’oceano.
Un bagliore nelle profondità
Ci sono creature che sembrano uscite da una storia di fantascienza, e invece popolano davvero i nostri oceani. È il caso dello squalo zigrino, capace di produrre una luce bluastra che risalta ancora di più nell’oscurità del mare profondo. Non si tratta di una luminescenza accecante, ma di un chiarore sottile, quasi misterioso, che colpisce per il contrasto con l’ambiente in cui vive.
Il fatto sorprendente è che non stiamo parlando di un piccolo animale, come una medusa o un minuscolo pesce abissale, ma di un vero e proprio squalo di grandi dimensioni. Già questo basta a renderlo un caso unico, un po’ fuori dagli schemi rispetto a ciò che si immagina quando si pensa a organismi luminosi.

Uno squalo speciale
Lo squalo zigrino (Dalatias licha), come riportato da Everyeye Tech, può raggiungere quasi 1,8 metri di lunghezza, e proprio per questa caratteristica detiene il primato di più grande vertebrato bioluminescente conosciuto. La luce che emette, tendente al blu-verde, proviene da cellule specializzate nella pelle, distribuite lungo il corpo. È un fenomeno raro, tanto che lo rende immediatamente riconoscibile nel buio degli abissi.
Il meccanismo che produce questo bagliore non è del tutto chiaro. A differenza di altri animali luminosi, come i pesci lanterna o le lucciole, non è stata trovata traccia di luciferina, la sostanza tipicamente coinvolta nella bioluminescenza. Si pensa quindi che questa capacità possa avere funzioni diverse: aiutare nella caccia, confondere eventuali predatori o, forse, facilitare i rapporti tra individui della stessa specie.