Mar Caspio, è allerta ritiro delle acque ma c’è una buona notizia | Sta riemergendo un’isola dimenticata: sarà la casa delle specie in via di estinzione

Un dramma ambientale

Ritiro delle acque (Canva) - marinecue.it

Il ritiro delle acque del Mar Caspio, non è sicuramente una bellissima notizia. Ciò nonostante, vi è un qualcosa di positivo, in questo.

La deriva dei continenti è una teoria scientifica secondo cui le masse terrestri, presenti oggi sul pianeta, non son sempre state nelle stesse posizioni. Poiché in passato, tutti i continenti erano uniti in una sola grande terra emersa, chiamata Pangea.

Un’enorme massa che iniziò lentamente a frammentarsi e spostarsi, generando perciò i continenti attuali. E anche se il movimento è molto lento, solo pochi centimetri all’anno, con il passare dei milioni di anni, può determinare spostamenti enormi.

Il primo a proporre siffatta teoria, fu lo scienziato tedesco Alfred Wegener, nel 1912. Le cui idee furono, inizialmente, accolte con scetticismo, ma che in seguito vennero confermate grazie agli studi sulle placche tettoniche, e sui movimenti della crosta terrestre.

In ogni caso, la deriva dei continenti ha rivoluzionato la geologia, dal momento che è in grado di spiegare la formazione delle catene montuose; le somiglianze tra fossili ritrovati in luoghi oggi lontanissimi; e la distribuzione delle specie animali e vegetali, nel mondo.

Un mare che si sta ritirando

Il Mar Caspio, fra i tanti, è un bacino unico al mondo: non essendo un vero mare, ma nemmeno un semplice lago. E le cui acque salate ne fanno, appunto, un caso geologico particolare, lungo 1.200 km, e grande quanto un piccolo mare interno. Tuttavia, negli ultimi anni questo gigante ibrido sta affrontando una crisi sempre più evidente, facendo sì che le sue acque si ritirino rapidamente, tanto che nella zona settentrionale, continuano a emergere nuove isole.

Secondo numerosi studi, il principale responsabile dell’abbassamento del livello delle acque è il riscaldamento globale. Dato che l’aumento delle temperature ha accelerato l’evaporazione, e modificato le precipitazioni, riducendo progressivamente l’afflusso di grandi fiumi come il Volga e l’Ural. Con il risultato drammatico che, fra il 2002 e il 2015, il livello delle acque è diminuito di circa 6 centimetri all’anno; con punte di 30 cm in alcune zone, e proiezioni di un calo totale di 21 metri, entro il 2100.

Colpa del cambiamento climatico?
Isola riemersa (Canva) – marinecue.it

La nuova isola

Come riportato da esquire.com, la scorsa primavera è stata nondimeno avvistata una nuova isola, apparsa nella parte settentrionale del Mar Caspio. La quale, inizialmente individuata proprio tramite immagini satellitari, è poi stata esaminata da un gruppo di ricercatori. L’isola, nello specifico, si presenta come una distesa piana e umida, modellata dalle onde; ma per ora inaccessibile, per via delle acque troppo basse, e delle condizioni meteo avverse.

Eppure, nonostante l’origine di quest’isola sia un segnale d’allarme ambientale, essa potrebbe in realtà diventar presto un rifugio naturale. Potendo trasformarsi in un habitat prezioso, per varie specie d’uccelli minacciati; e in futuro, anche per la foca del Caspio, già in pericolo. Dimostrando, con ciò, come un fenomeno negativo possa anche dar vita a nuove forme di biodiversità (se seguito e gestito con attenzione scientifica, naturalmente).