Stelle Marine, scoperto il motivo per cui stanno morendo tutte | Lo sterminio avviene ad opera del colera

Ecco spiegato il perché

Moria di stelle marine (Canva) - marinecue.it

Il fatto che in fondo al mare si sia scatenata un’epidemia batteriologica, non ci lascia molto tranquilli.

Il mare è una componente vitale del nostro pianeta, e rappresenta oltre il 70% della superficie terrestre. Non essendo, però, solo un’immensa distesa d’acqua, ma un sistema complesso che influisce profondamente sull’equilibrio climatico globale, e sulla vita stessa sulla Terra.

Tra le sue funzioni più importanti, c’è quella di regolare la temperatura del pianeta: infatti, proprio gli oceani assorbono calore dall’atmosfera, e lo rilasciano lentamente; mitigando così gli sbalzi climatici, e permettendo condizioni di vita più stabili, in molte regioni del mondo.

Ma il mare è anche la casa di una biodiversità straordinaria: grazie a milioni di specie che vivono nei suoi fondali e nelle sue acque. Contribuendo al mantenimento di ecosistemi essenziali, come le barriere coralline e le praterie di posidonia, fondamentali proprio per la produzione di ossigeno.

Infine, gli oceani assorbono grandi quantità di anidride carbonica, svolgendo un ruolo decisivo nella lotta contro il presunto cambiamento climatico. Motivo per cui, possiamo dunque dire che senza il mare, la vita sul pianeta sarebbe drasticamente compromessa.

Una strage silenziosa

Dal 2013, una misteriosa epidemia ha causato la morte di miliardi di stelle marine, lungo la costa pacifica del Nord America. Trattandosi della più grave moria marina mai documentata, fra gli animali selvatici. Per anni, gli studiosi non son riusciti a determinarne la causa, ma di recente, un team di ricerca canadese e statunitense, ha scoperto che il responsabile è il batterio “Vibrio pectenicida”, appartenente allo stesso genere di quello che provoca il colera.

La scomparsa delle stelle marine, ha perciò provocato un forte squilibrio nei fondali marini. E in assenza dei loro predatori, i ricci marini si son moltiplicati in modo incontrollato, consumando quindi grandi quantità di laminarie; alghe che costituiscono vere e proprie foreste sottomarine. E che non solo offrono riparo e nutrimento a numerose specie, ma assorbono anche importanti quantità di anidride carbonica, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Da cosa è scaturita quest'invasione?
Stella marina girasole (Canva) – marinecue.it

La specie più colpita

Fra le specie più danneggiate, c’è la “Pycnopodia helianthoides“, nota come “stella marina girasole”. Un animale, questo, il quale può raggiungere un metro di diametro, e ha fino a 24 braccia. Sebbene, tuttavia, sia stato decimato proprio dall’epidemia, con una mortalità superiore al 90%. Tanto che, come sottolineato da ilpost.it, oggi è considerato a rischio estinzione, e i ricercatori stanno studiando metodi per favorirne il ripopolamento.

Eppure, nonostante la scoperta del batterio, molte domande restano comunque senza risposta. Anzitutto, non sapendo con certezza dove abbia avuto origine l’epidemia, né perché si sia diffusa con tanta rapidità. Infatti, alcuni ipotizzano un collegamento con gli allevamenti di molluschi, o con l’aumento delle temperature oceaniche. E anche se in alcune zone, si osservano lievi segnali di ripresa, l’infezione è ancora presente, e gli esperti dovranno continuare a monitorare e intervenire, per salvare questi importantissimi organismi marini.