Queste creature viaggiano formando delle lunghe catene e bonificano il mare | Grazie a loro stai sicuro che l’acqua è pulita: non rischi nulla

Salpidae

Sembrano meduse ma non lo sanno (commons.wikimedia.org/Fernando Losada Rodriguez) - www.marinecue.it

Il ruolo ecologico degli organismi filtratori, riguardo alla qualità delle acque e ai cicli marini, con riferimento a zone specifiche.

In un scenario globale contraddistinto da inquinamento marino, innalzamento delle temperature oceaniche e variazioni nelle correnti, la protezione degli organismi filtratori assume un’importanza cruciale.

Essi rappresentano un esempio di efficienza ecologica e di regolazione biogeochimica delle acque che richiede attenzione da parte della comunità scientifica e delle politiche di tutela ambientale.

È chiaro a noi appassionati di mare e biologia quanto il mare sia un sistema interconnesso, dove ogni elemento biologico svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento del suo delicato quanto potente equilibrio ecologico.

Alcuni organismi, nonostante la loro morfologia semplice, sono figure chiave nei processi di filtrazione delle acque, nel riutilizzo dei nutrienti e nella stabilità degli ecosistemi.

La “bonifica” degli oceani

Secondo quanto riportato da Libero, nei dintorni dell’Area Marina Protetta di Portofino è stata osservata una vasta colonia di salpe (che appartengono alla classe delle Thaliacea). Questi tunicati planctonici, che sono filogeneticamente simili ai vertebrati, hanno un corpo trasparente e gelatinoso, con una fisiologia adatta alla vita pelagica. Il loro comportamento più noto è la creazione di lunghe catene di individui clonali, disposti in maniera ordinata e con movimenti coordinati.

Da un punto di vista ecologico, le salpe svolgono un’efficace e potente attività di filtrazione, eliminando fitoplancton e particelle organiche sospese, come i migliori e più avanzati sistemi di bonifica marina. Come viene illustrato nel dettaglio da Libero, attraverso un meccanismo di filtraggio interno che utilizza un continuo passaggio di acqua, catturano microrganismi e convertono i loro residui in pellet fecali ad alta densità, chiamati “neve marina”, i quali aiutano nel sequestro del carbonio, spostandolo verso i fondali marini.

Salpe marine
Veri organismi bonificanti (Lars Plougmann/commons.wikimedia.org) – www.marinecue.it

Metodo di movimento e filtrazione

Le catene di salpe, che possono allungarsi per diversi metri, si muovono grazie a contrazioni muscolari sincronizzate e alla propulsione a getto, migliorando l’efficienza alimentare e riducendo il rischio di predazione. Come sottolinea Libero, la loro presenza nelle acque di Portofino è un indicatore biologico di buona qualità ambientale e alta produttività primaria, segnalando un ecosistema in grado di sostenere complesse reti trofiche.

Oltre a svolgere la funzione di biofiltro, le salpe sono una fonte alimentare per vari organismi marini, inclusi pesci pelagici di interesse commerciale, tartarughe marine e uccelli marini migratori. Il loro contributo è significativo anche nel controllo naturale delle fioriture algali, che possono risultare dannose per la fauna bentonica e pelagica.