Il mare ha perso il suo colore | Allerta appena lanciata, la colpa è dell’uomo: stiamo distruggendo tutto

Illustrazione di un mare blu (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un mare blu (Canva FOTO) - marinecue.it

Il mare è caratterizzato da mille colori, eppure pian piano sta perdendo il suo reale colore. E la colpa è dell’uomo.

Il mare è come una tavolozza in continua trasformazione. Non ha mai un solo colore, e quello che vediamo dipende da un gioco complesso tra luce, profondità e ciò che si trova nell’acqua.

In alto mare, lontano da tutto, domina spesso un blu intenso e profondo: è il risultato della luce che penetra nell’acqua e lascia sopravvivere solo le tonalità più corte, come il blu, mentre le altre vengono assorbite.

Spostandosi verso riva, lo scenario può cambiare completamente. Qui l’acqua incontra sabbia, alghe, organismi microscopici, e il colore vira verso il verde. Questo avviene soprattutto quando il fitoplancton è abbondante.

A volte, invece, il mare assume toni ambrati o brunastri. Può succedere dopo forti piogge, con fiumi che riversano sedimenti e resti organici, o in zone dove la vegetazione costiera rilascia sostanze coloranti naturali. In questi casi, ogni onda porta con sé minuscole tracce della terraferma.

Una situazione particolare

In certi casi il mare cambia aspetto in silenzio, senza far rumore. Non serve un uragano o un’invasione di alghe per notarlo: stavolta il mutamento è lento, sottile, quasi invisibile agli occhi di chi lo guarda ogni giorno. Negli ultimi vent’anni, enormi distese oceaniche si sono fatte più scure, come se avessero perso un po’ di quella luce che le rendeva vive. È un’alterazione difficile da percepire passeggiando sulla riva, ma che può avere conseguenze pesanti.

Parliamo di qualcosa che tocca la “fascia fotica”, quella zona dell’oceano dove la luce penetra e alimenta la vita di nove specie marine su dieci. Se questa porzione vitale diventa meno luminosa, interi ecosistemi possono trovarsi in difficoltà. Il cambiamento di colore, quindi, non è solo una questione estetica.

Illustrazione di un mare trasparente (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un mare trasparente (Canva FOTO) – marinecue.it

Cosa sta succedendo?

Come riportato da Libero, a rivelare questa trasformazione sono stati i dati raccolti dai satelliti della NASA, analizzati da un gruppo di ricercatori della University of Plymouth e del Plymouth Marine Laboratory. Lo studio, che copre il periodo tra il 2003 e il 2022, ha messo in evidenza un parametro cruciale: il Kd(490), ossia la misura dell’attenuazione della luce verde-azzurra in acqua. Più il valore cresce, più significa che l’oceano si oscura.

E in queste due decadi, il valore è aumentato in modo evidente su oltre 75 milioni di chilometri quadrati di superficie marina. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante perché la luminosità dell’acqua è strettamente legata alla produttività biologica. Una minore penetrazione della luce implica meno energia per le alghe microscopiche, meno nutrimento per la catena alimentare e, a lungo andare, un cambiamento nell’equilibrio stesso degli oceani.