Tonni, è una mattanza | Questi allevamenti oltre ad essere illegali sono un rischio enorme per l’uomo

Tonni

Il tonno rosso torna nel Mediterraneo, ma gli allevamenti intensivi senza regole potrebbero far tremare gli ambientalisti (screenshot artetv documentari/YouTube - Canva) - marinecue.it

Il tonno rosso torna nel Mediterraneo, ma gli allevamenti intensivi senza regole potrebbero far tremare gli ambientalisti.

Nel Mediterraneo il tonno rosso torna visibile dopo anni di catture selvagge. Gli esemplari aumentano, e con loro anche gli interessi economici. Alcuni parlano di una nuova corsa all’oro rosso, alimentata da impianti di ingrasso che spuntano ovunque. Il problema? Nessuno li controlla.

Greenpeace lancia l’allarme. Il report Corsa all’oro rosso denuncia una gestione opaca, dove gli impianti intensivi crescono senza trasparenza. In Italia esistono 13 strutture, ma solo tre hanno coordinate accessibili.

Sei dichiarano una capacità produttiva, e quattro risultano intestate al Ministero dell’Agricoltura. Il tonno rosso torna a popolare il Mediterraneo grazie ai limiti sulla pesca e alle campagne ambientaliste. Il boom degli impianti intensivi potrebbe rischiare di distruggere tutto.

Greenpeace parla di impianti fantasma, usati per gonfiare i numeri e ottenere finanziamenti europei. Quanto c’è di vero in tutto questo e quali sono le ultime novità sul fenomeno? Scopri ora cosa succede.

Gli interessi

Intorno al tonno rosso potrebbero esserci interessi enormi. Secondo FedAgriPesca, potrebbe nascere una rotta italiana del tonno rosso, mentre a Battipaglia c’è un impianto affidato a una società dedicata dove, secondo ilfattoquotidiano.it, non ci sarebbero dipendenti.

Greenpeace denuncia una gestione finta, dove gli impianti esistono solo sulla carta. Il rischio è tornare indietro, perdere gli sforzi fatti e spingere di nuovo la specie verso il collasso. Cosa succede?

Tonno da allevamento
Tonno allevato (screenshot artetv documentari/YouTube) – marinecue.it

la questione

Il tonno rosso, salvato da limiti internazionali e campagne ambientaliste, rischia di finire di nuovo nel baratro. Gli impianti intensivi sfruttano la domanda crescente, ignorano gli ecosistemi e ignorano gli animali. Il tonno rosso non è al sicuro. Gli allevamenti intensivi in Italia crescono senza regole secondo quanto rivela Greenpeace, e il Ministero dell’Agricoltura non avrebbe dato una risposta secondo l’associazione degli ambientalisti.

Il tonno rosso (Thunnus thynnus) è uno dei pesci più pregiati al mondo, apprezzato per la sua carne tenera, saporita e ricca di omega-3. La sua consistenza compatta e il sapore intenso lo rendono ideale per piatti raffinati come sushi, sashimi, tartare e carpacci. Viene pescato nel Mediterraneo e nell’Atlantico, dove frequenta acque temperate. La sua carne rosa brillante è considerata un’eccellenza gastronomica, scelta dai migliori chef per la sua versatilità. La pesca avviene con metodi regolamentati, ma la domanda alta ha portato a pratiche intensive che mettono a rischio la specie e l’ecosistema marino. La notizia arriva da Wikipedia.