Questa barriera pone i confini tra le specie | Oltre questa le meduse non possono spostarsi: una sorta di esilio

Illustrazione di alcune meduse (Canva FOTO) - marinecue.it
Questa particolare barriera non permette a queste meduse di spostarsi, come accade a tantissimi animali. E’ proprio isolata!
In natura, gli animali si muovono seguendo rotte millenarie, ma non sempre trovano strada libera. Esistono confini naturali e artificiali che possono ostacolare o impedire i loro spostamenti.
Le barriere naturali includono catene montuose, fiumi impetuosi, ghiacciai o deserti estremi: ostacoli che solo alcune specie riescono ad attraversare, spesso con grandi adattamenti.
Poi ci sono le barriere create dall’uomo, come recinzioni, strade, dighe o aree urbanizzate. Questi limiti frammentano gli habitat e possono interrompere migrazioni fondamentali per la sopravvivenza.
In molti Paesi si stanno studiando corridoi ecologici e ponti verdi per restituire agli animali vie sicure. Un modo per ricordare che anche i confini, se progettati con attenzione, possono essere superati senza danneggiare gli equilibri naturali.
Una situazione particolare
Negli angoli più remoti dell’Oceano Artico, là dove la luce non arriva e il freddo sembra eterno, è stata individuata una sorta di “confine” che non compare sulle carte. Si trova intorno al 47° parallelo nord e non è fatto di rocce o ghiaccio: è invisibile, eppure alcune creature marine lo trattano come una muraglia invalicabile. Tra queste, un tipo di medusa che sembra seguire una regola silenziosa, ignorata da ogni altra specie intorno.
La protagonista è la Botrynema brucei ellinorae, che esiste in due forme differenti: una con un curioso rilievo sulla sommità, quasi un ciuffo, e l’altra completamente liscia. È un dettaglio apparentemente banale, ma a quanto pare fa tutta la differenza. Solo la versione “con pomolo” riesce a oltrepassare quella linea misteriosa. L’altra resta confinata, come se il mare stesso le imponesse un limite.

Una specie molto interessante
Secondo quanto riportato da Wired Italia, le due varianti sono indistinguibili dal punto di vista genetico, eppure i loro territori non si sovrappongono: la forma liscia non è mai stata osservata a sud del 47°N. Gli scienziati parlano di una barriera biogeografica, un confine ecologico che non ha nulla di materiale, ma regola la distribuzione delle popolazioni con precisione sorprendente.
Non si tratta di una parete fisica, bensì di un insieme di fattori (correnti marine, pressione, temperatura, forse persino la composizione chimica dell’acqua) che creano condizioni favorevoli solo per una delle due forme. Un mistero che, più che dare risposte, apre nuove domande su quanto ancora sia sconosciuto il mondo degli abissi e su come confini invisibili possano modellare la vita marina molto più di quanto si immagini.