Ultim’ora, in mare si nasconde un nemico invisibile | Questo virus è famelico: si attacca al corpo senza che te ne accorgi

Illustrazione di un pericolo (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un pericolo (Canva FOTO) - marinecue.it

Questo virus non è proprio innocuo, purtroppo non si nota facilmente e in certi casi potrebbe essere potenzialmente pericoloso.

I “nemici invisibili” sono microrganismi come virus, batteri, funghi e parassiti: minuscoli, ma capaci di sconvolgere interi ecosistemi… e società umane. Non si vedono, ma sono ovunque: nell’aria, nell’acqua, sul nostro corpo.

Dal punto di vista biologico, non sono “malvagi”. Semplicemente cercano di sopravvivere e replicarsi. Alcuni convivono con noi in armonia (pensiamo al microbiota intestinale), altri invece sfruttano il nostro corpo per diffondersi, causando malattie.

La vera lotta è una corsa agli armamenti evolutiva: noi sviluppiamo difese immunitarie, loro mutano e si adattano. Ogni infezione è uno scontro diretto tra la nostra biologia e la loro “astuzia” molecolare.

Eppure, senza di loro, non saremmo nemmeno qui: molte specie microbiche ci hanno aiutato a evolverci, a digerire, a proteggerci. Il confine tra alleati e nemici è più sottile di quanto pensiamo.

Forme invisibili…

Certe scoperte sembrano uscite da un racconto di fantascienza, eppure provengono proprio dal mondo reale. Soprattutto quando si parla di virus marini, creature microscopiche che spesso sfuggono anche all’immaginazione. Tra le onde dell’Oceano Pacifico, in un punto sperduto e silenzioso, un gruppo di ricercatori si è imbattuto in qualcosa di sorprendente.

Si tratta di un virus gigantesco, con una struttura mai vista prima. Un minuscolo alieno degli abissi, insomma che ha affascinato i ricercatori e che in qualche modo ci permette di dare uno sguardo al “microcosmo marino”, anche perché nei mari non sono presenti solo animali giganteschi, ma anche organismi letteralmente invisibili.

Illustrazione di un virus (Freepik  Foto) - www.marinecue.it
Illustrazione di un virus (Freepik Foto) – www.marinecue.it

Di cosa stiamo parlando?

Come riportato da Wired, il protagonista di questa scoperta è stato battezzato Pelagibacter phage vB_PstM_PelSMPw-1. A identificarlo è stato un team dell’Università delle Hawaii a Mānoa, che ha isolato questo virus dalle acque superficiali del Pacifico settentrionale. Nonostante le sue dimensioni siano ancora microscopiche, per gli standard virali è un vero colosso: il capside misura circa 200 nanometri di diametro, e presenta due estensioni davvero peculiari.

Una, più corta e tozza, si trova su un lato; l’altra, invece, è una lunga coda flessibile che può arrivare fino a 2,3 micrometri di lunghezza. Si pensa che non sia lì solo per bellezza. Secondo i ricercatori, quella struttura potrebbe servire a facilitare l’infezione aumentando la probabilità di agganciarsi all’ospite giusto. Una volta completato il contatto, pare che la coda svanisca. Insomma, una creatura davvero affascinante!