Se le vedi in mare non metterci nemmeno un piede | Queste sono le più velenose in assoluto: se sei fortunato devi correre all’ospedale

Illustrazione di un'ambulanza (Canva FOTO) - marinecue.it
Alcune di esse sono meravigliose, altre possono essere davvero pericolose. E’ meglio conoscerle attentamente per non finire in qualche guaio.
In natura esistono animali piccoli, silenziosi… ma potenzialmente letali. Gli animali velenosi usano tossine per difendersi o per cacciare, e si trovano ovunque: nei mari, nelle foreste, perfino nei giardini.
Il veleno può essere iniettato con zanne, pungiglioni, spine o anche rilasciato attraverso la pelle. C’è chi paralizza, chi brucia, chi addirittura può uccidere in pochi minuti. Un vero arsenale biochimico.
Alcuni sono noti come serpenti, meduse, ragni ma altri sorprendono: ci sono rane coloratissime, pesci dall’aspetto buffo, e possono trarre in inganno perché associamo queste belle forme, così come i colori, a qualcosa di positivo. E invece…
Eppure, quel veleno non è solo pericoloso. Molti composti tossici sono studiati in medicina, trasformati in antidolorifici o farmaci. Perché anche nel veleno, se dosato bene, può nascondersi una cura.
Di chi stiamo parlando?
Le meduse affascinano per il modo in cui si muovono, leggere e lente, quasi danzando sott’acqua. Spesso, in mare, si avvistano ombre trasparenti o piccole sfere gelatinose fluttuare vicino alla superficie. E, istintivamente, viene da avvicinarsi per curiosità, specie se si intravedono colori accesi o forme particolari. Ma è proprio qui che scatta l’errore più comune: fidarsi dell’aspetto.
Non sempre una medusa colorata è pericolosa, e non sempre una trasparente è innocua. Anzi, molte delle specie più urticanti sono praticamente invisibili o hanno colori delicati, come certe tonalità bluastre o bianche. Le famose cubomeduse, per esempio, possono sembrare quasi irreali… finché non si entra in contatto con i loro tentacoli. Secondo quanto riportato da Kodami e Fanpage, il colore non è un buon indicatore del pericolo: meglio non affidarsi all’occhio, ma alla prudenza.

Quali evitare (e perché)
Come riportato da Fanpage e Kodami, tra le specie da cui tenersi alla larga c’è la Pelagia noctiluca, anche nota come medusa luminosa. Ha un cappello rosa violaceo e tentacoli che arrivano tranquillamente ai due metri. Il suo veleno può provocare bruciore intenso e reazioni cutanee che durano giorni, se non settimane.
In Mediterraneo è tra le più comuni, quindi non è raro incontrarla anche vicino alle coste italiane. Diverso il caso della Chironex fleckeri, la famigerata vespa di mare australiana: completamente trasparente, ma in grado di causare in casi estremi la morte per shock anafilattico in pochissimi minuti. Insomma, è sempre meglio far attenzione!