Mediterraneo, estate nera | Da Nord a Sud non se ne può più: l’acqua è troppo calda e piena di invasori velenosi

Illustrazione di un mare caldo (Canva FOTO) - marinecue.it
La situazione sta cambiando radicalmente, e in tutti i luoghi del Mediterraneo. L’acqua calda è un problema molto grave!
Le acque marine si stanno scaldando, e non è solo una sensazione da bagnanti. È un dato misurabile, costante, e con effetti profondi su tutto l’ecosistema.
Quando l’acqua diventa troppo calda, molte specie iniziano a soffrire: i coralli sbiancano, i pesci si spostano, le alghe proliferano fuori controllo. È uno squilibrio che si propaga a catena.
Non è solo questione di biodiversità: anche la pesca, il turismo e la qualità dell’acqua vengono colpiti. Le “ondate di calore marine” sono sempre più frequenti, e i mari faticano a riprendersi.
Il punto è che un mare più caldo non è un mare più accogliente. È un campanello d’allarme, e non suona solo per chi vive sott’acqua. Purtroppo la situazione non è molto positiva.
Un’estate molto calda
Sole, mare e acqua tiepida… può sembrare il sogno perfetto per chi cerca relax sotto l’ombrellone. Ma sotto quella superficie limpida e tranquilla, il Mediterraneo sta cambiando volto. Non si parla solo di qualche grado in più: qui c’è in gioco un riscaldamento continuo, profondo, che sta alterando gli equilibri marini.
Negli ultimi mesi, come riportato da Il Manifesto, alcune aree come l’Adriatico e il Tirreno hanno registrato temperature ben oltre le medie stagionali. Questo surriscaldamento, combinato a un aumento di nutrienti, sta creando le condizioni ideali per la crescita di organismi che in passato erano rari o assenti. Un esempio? Alghe tossiche e specie aliene.

Una situazione particolare
Come riportato da Il Manifesto, tra i nuovi “inquilini” che stanno approfittando di queste acque calde, c’è la Ostreopsis ovata, una microalga velenosa. I suoi fioriture stanno diventando sempre più frequenti lungo le coste italiane, in particolare in Puglia e Liguria, dove sono stati superati i limiti di sicurezza, anche con picchi oltre le 27.000 cellule per litro. Insomma, i sintomi possono essere davvero fastidiosi, e in certi casi pericolosi.
Ma non finisce qui. Le acque più calde stanno attirando anche specie aliene, come il famigerato granchio blu, già noto per i danni alla pesca locale, e il pesce palla argenteo, avvistato perfino vicino a Trieste. Quest’ultimo, se ingerito, può essere letale a causa della tossina potentissima che contiene. Queste creature, arrivate in gran parte tramite il Canale di Suez, non si limitano a farsi vedere: colonizzano, si riproducono e alterano l’equilibrio degli ecosistemi.