Allarme nei mari italiani, è arrivato anche qui | Se ti becchi questo batterio è finita: alta probabilità di esiti fatali

Illustrazione di un mare pericoloso (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un mare pericoloso (Canva FOTO) - marinecue.it

Purtroppo la situazione è molto particolare, e bisogna prestare molta attenzione. Ma cosa sta succedendo esattamente?

I batteri marini, sebbene siano parte integrante degli ecosistemi oceanici, possono talvolta rappresentare un rischio concreto per la salute umana, soprattutto in estate, quando le temperature dell’acqua aumentano e le spiagge si affollano. 

Possono causare infezioni gravi, e le conseguenze possono essere anche gravi, soprattutto in soggetti con difese immunitarie basse. Ed esistono tanti ceppi come Vibrio, Escherichia coli o Enterococchi, che sono indicatori di inquinamento fecale.

È per questo che le autorità effettuano regolari controlli sulla qualità delle acque di balneazione. Se i livelli batterici superano i limiti di sicurezza, può scattare il divieto temporaneo di fare il bagno, anche in piena stagione turistica. 

Conoscere la qualità delle acque e rispettare le ordinanze è quindi il primo passo per vivere il mare in sicurezza. Basta poco: evitare il bagno con ferite aperte, non consumare pesce crudo in aree non controllate e prestare attenzione ai segnali esposti sulle spiagge.

L’estate che non ti aspetti

Quando si pensa al mare, vengono in mente tuffi, sole e magari una granita all’ombra dell’ombrellone. Eppure, a volte, dietro l’acqua cristallina si nasconde un’insidia. Sì, perché in alcune località italiane è stato necessario vietare il bagno a causa di un ospite sgradito: un batterio che non solo è fastidioso, ma può essere davvero pericoloso per la salute. 

Questo batterio ha un nome che già da solo mette in allerta: Vibrio vulnificus. Non si tratta di qualcosa di raro, anzi: vive naturalmente in alcune acque marine calde, soprattutto quando le temperature si alzano e la salinità è bassa. Il problema è che, in presenza di certe condizioni, può diventare un vero incubo per chi ha ferite, anche piccole, oppure problemi di salute. È per questo che, in alcune zone, si è deciso di chiudere temporaneamente l’accesso al mare.

Illustrazione di un batterio (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione di un batterio (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Cosa sta succedendo?

Secondo quanto riportato da diverse testate italiane, tra cui My Personal Trainer, l’allerta è scattata dopo analisi delle acque che hanno rilevato la presenza di Vibrio vulnificus in concentrazioni anomale. Questo batterio può infettare attraverso due vie principali: il contatto con la pelle lesionata e il consumo di molluschi crudi, tipo ostriche o vongole, che possono risultare contaminati.

Le infezioni, nei casi più gravi, evolvono molto rapidamente e possono portare a complicazioni anche gravi, tra cui sepsi e necrosi dei tessuti. Sì, è proprio per questo che viene definito un “batterio mangiacarne”, anche se il termine fa un po’ impressione. Non è solo un rischio locale: secondo il CDC americano e l’ECDC europeo, il riscaldamento delle acque legato al cambiamento climatico sta ampliando l’area d’azione di questi batteri.