Calabria, stagione balneare a rischio ad agosto | Il mare è diventato verde e nessuno se ne frega: nessuno intervento per risolvere il problema

Un ostacolo serio (depositphotos.com9 - www.marinecue.it
Emergenza: il mare verde mette a repentaglio la stagione in Calabria. Richiesti interventi impellenti per salvare l’estate.
Le acque limpide della Calabria, frequentemente scelta da turisti e abitanti locali, costituiscono uno dei beni più preziosi della zona.
La straordinarietà della costa, con i suoi scenari puri e le spiagge di sabbia fine, ha da sempre ispirato la fantasia collettiva e sostiene un’economia che si basa in gran parte sulla stagione estiva.
Tuttavia, questo patrimonio naturale, che rappresenta l’identità locale e la sua attrattiva a livello internazionale, si confronta oggi con una minaccia inattesa e duratura.
L’ecosistema costiero, che dovrebbe assicurare benessere e opportunità di crescita, è turbato da situazioni che allarmano i cittadini, gli operatori turistici e i funzionari pubblici, mettendo a rischio la qualità della vita e il futuro economico della zona.
Un problema che ritorna
Come riportato da Il Vibonese, il Golfo di Lamezia, in Calabria, sta affrontando un grave problema per la stagione balneare 2025 a causa di un’emergenza ambientale persistente: le acque, che si estendono da Lamezia a Pizzo, sono caratterizzate da una tonalità verde che da più di un anno preoccupa sia i cittadini che i professionisti del turismo. L’allerta, già emersa la scorsa estate, si è riaccesa in modo forte, portando alla luce una problematica che coinvolge l’economia turistica dell’intera costa vibonese.
Secondo i rapporti ufficiali dell’ArpaCal, riportati dalla fonte, tale fenomeno sembra essere principalmente legato all’espansione delle alghe, favorita dall’innalzamento delle temperature marine, una situazione riconducibile ai cambiamenti climatici in corso. Tuttavia, oltre alla spiegazione scientifica, aumentano i dubbi e le teorie che coinvolgono le attività industriali e agricole dell’entroterra, accusate da gruppi e cittadini di immettere reflui in mare e compromettere la qualità dell’acqua.

Il parere istituzionale
Come sottolinea il quotidiano, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una domanda formale al presidente della Regione Calabria, richiedendo misure urgenti per combattere l’inquinamento, inclusa la chiusura del canalone B ex Sir, considerato una delle possibili cause. Allo stesso tempo, l’associazione “Difendiamo il mare”, composta da operatori turistici, commercianti e residenti della costa, ha lanciato un appello urgente alla Regione, all’assessorato all’Ambiente, ad ArpaCal e ai sindaci delle zone interessate affinché si attuino soluzioni rapide e controlli trasparenti sulle attività a monte.
Dal punto di vista istituzionale, la Prefettura ha chiarito che, in base agli ultimi controlli, la colorazione verde è attribuibile alla presenza di microalghe e non a episodi diretti di inquinamento, aggiungendo che nelle zone più problematiche non si segnalano attualmente sversamenti dai principali canali di scarico. Tuttavia, rimane alta la tensione, poiché la stagione turistica potrebbe subire gravi danni senza interventi rapidi ed efficaci.