Scoperta incredibile negli abissi | Una statua mai vista prima: torna a fare parlare di sé dopo 3000 anni

Illustrazione di alcune statue (Canva FOTO) - marinecue.it
Negli abissi si possono scoprire tantissime meraviglie, anche a livello archeologico. Emerge questa statua dopo migliaia di anni.
Le statue sommerse affascinano da sempre chi si immerge nei fondali o semplicemente ama la storia. Alcune sono vere opere d’arte riaffiorate dal passato, altre invece sono state posizionate volontariamente per scopi simbolici, culturali o ambientali.
Ci sono ritrovamenti eccezionali, come le statue greche e romane pescate dai fondali del Mediterraneo, a volte perfettamente conservate dopo secoli. In certi casi, bastano pochi centimetri di sabbia per nascondere un capolavoro dimenticato dal tempo.
Ma ci sono anche sculture moderne pensate per restare sott’acqua: basti pensare ai parchi sommersi come quello di Lanzarote o al celebre Cristo degli Abissi in Liguria. Lì arte e natura si incontrano, creando paesaggi mozzafiato e habitat per la vita marina.
Ogni statua sommersa racconta qualcosa: una civiltà perduta, un gesto di memoria, oppure un invito a riflettere. E sotto la superficie, in silenzio, continua il dialogo tra l’uomo e il mare.
Quando il passato risale a galla
Non è raro che i laghi custodiscano piccoli misteri. Però quando, da un fondale tranquillo come quello del lago di Bolsena, spunta fuori una statuetta d’argilla di quasi tremila anni fa, la cosa assume tutto un altro peso. Un oggetto semplice, minuscolo, eppure pieno di significato. Come riportato da Libero, si tratta di una figura femminile, alta pochi centimetri, con i segni delle dita ancora impressi nell’argilla.
Il dettaglio curioso è che la figurina sembra quasi “viva”: sotto il petto si distinguono le tracce di un tessuto, come se fosse stata modellata su un corpo vestito. E poi quel volto, appena abbozzato, e la posa eretta, quasi rigida. Non è un’opera raffinata, certo, ma trasmette qualcosa. Un’intimità, forse. Come se fosse un oggetto nato in ambito domestico, magari per un piccolo rito privato.

Una statuetta, mille domande
Come riportato da Libero, il ritrovamento è avvenuto nel sito sommerso del Gran Carro, un antico insediamento che oggi giace sotto le acque del lago di Bolsena. Il contesto è quello delle attività archeologiche collegate al PNRR, con il coordinamento della Soprintendenza e la collaborazione dei sommozzatori della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. La statuetta è stata datata tra il X e il IX secolo a.C., quindi piena Età del Ferro, e appartiene con ogni probabilità al mondo villanoviano-etrusco.
Un reperto che, per quanto piccolo, racconta una parte della storia ancora tutta da decifrare. Gli studiosi ipotizzano che non sia stata cotta in un forno vero e proprio, ma solo essiccata al sole o vicino al fuoco come si farebbe con qualcosa di fatto in casa. È un oggetto che fa pensare a un uso rituale.