Ricci di mare, il simbolo del Mediterraneo è a rischio | Addio ai suoi colori viola: la mano dell’uomo colpisce ancora

Allerta ricci di mare ( Depositphotos foto) - marinecue.it
I ricci di mare seguono un grande rischio a causa dell’opera dell’essere umano. Ecco come muteranno davvero.
I ricci di mare sono organismi marini appartenenti al phylum degli echinodermi, lo stesso a cui appartengono stelle marine e cetrioli di mare. Il loro corpo sferico, ricoperto di spine, li rende facilmente riconoscibili e allo stesso tempo affascinanti da osservare.
Queste spine, oltre a fornire una protezione contro i predatori, servono anche per muoversi sul fondale. I ricci di mare vivono principalmente in acque poco profonde, dove si nutrono di alghe e piccoli organismi, contribuendo così all’equilibrio dell’ecosistema marino.
Oltre al loro ruolo ecologico, i ricci di mare sono apprezzati anche in cucina, soprattutto nelle regioni costiere del Mediterraneo. La loro polpa, chiamata “corallo”, è considerata una prelibatezza dal sapore intenso di mare e viene utilizzata in diverse preparazioni, come primi piatti e salse.
Tuttavia, la raccolta indiscriminata di ricci di mare può minacciare la loro sopravvivenza e danneggiare l’ambiente marino. Per questo motivo, in molti paesi esistono periodi di fermo biologico e limiti alla pesca, al fine di garantire la riproduzione della specie.
Oggetto di studio
Infine, i ricci di mare sono anche oggetto di studi scientifici, poiché la loro biologia offre spunti interessanti per la ricerca, specialmente in ambito di sviluppo embrionale. La loro presenza nei nostri mari è un indicatore di buona qualità delle acque e del corretto equilibrio degli habitat costieri.
Un aspetto curioso dei ricci di mare è la loro capacità di rigenerare le spine e, in alcuni casi, anche parte del guscio se danneggiato. Questa caratteristica li rende particolarmente resilienti alle piccole aggressioni dell’ambiente marino. Tuttavia, nonostante questa capacità, restano vulnerabili all’inquinamento e alla distruzione degli habitat costieri causata dalle attività umane. Sensibilizzare le persone sull’importanza di rispettare il mare e le sue creature è fondamentale per preservare la biodiversità e assicurare che anche le future generazioni possano ammirare i ricci di mare nel loro ambiente naturale.

Cosa sta accadendo
Come riportato su libero.it, la protezione del riccio di mare viola passa anche dall’educazione dei consumatori. Scegliere di consumare questa specie solo nei periodi consentiti e preferire prodotti provenienti da pesca certificata può contribuire a ridurre la pressione sugli esemplari selvatici. Una maggiore consapevolezza delle persone, unita a controlli più severi, può fare la differenza nella salvaguardia di questa specie.
Inoltre, la creazione di aree marine protette e l’avvio di programmi di ripopolamento rappresentano strumenti efficaci per favorire il recupero delle popolazioni. Solo un impegno congiunto tra istituzioni, ricercatori e cittadini potrà garantire al riccio di mare viola un futuro stabile e al Mediterraneo la conservazione della sua ricchezza naturale.