Basta cozze in tavola, il Ministero le ha dichiarate non commestibili | Se le mangi rischi grosso: i fortunati vanno solo al Pronto Soccorso

Illustrazione di cozze pericolose (Canva FOTO) - marinecue.it
Meglio non rischiare con queste cozze, alcune di esse possono essere potenzialmente pericolose. Ma cosa sta succedendo esattamente?
Le cozze, simbolo della cucina di mare, sono tra i frutti di mare più apprezzati in tavola. Ricche di proteine, minerali e dal gusto deciso, vengono consumate soprattutto d’estate, spesso crude o appena scottate. Ma proprio nei mesi più caldi possono nascondere qualche insidia.
Quando le temperature salgono, aumentano anche i rischi legati alla loro conservazione e alla contaminazione batterica. Se le cozze non vengono mantenute correttamente o provengono da acque inquinate, possono trasmettere virus e batteri pericolosi.
Le autorità sanitarie, per questo, effettuano controlli regolari sui molluschi venduti nei mercati e nei supermercati. È importante che le cozze siano tracciabili, chiuse e freschissime. Quelle con il guscio rotto o aperto andrebbero evitate del tutto, così come il consumo crudo in contesti non sicuri.
In definitiva, le cozze non sono pericolose in sé, ma vanno trattate con attenzione. Con le giuste precauzioni, si possono gustare senza problemi, ma l’igiene, la provenienza e la cottura restano fondamentali.
Il mare in tavola… ma con cautela
Le cozze, si sa, hanno sempre il loro fascino in cucina: veloci da preparare, saporite e perfette per una cena d’estate. Ma dietro il loro guscio lucido può nascondersi qualcosa di meno invitante. Non è solo questione di gusto, ma anche – e soprattutto – di sicurezza alimentare. Basta un batterio fuori posto e il piatto del giorno può trasformarsi in un rischio da evitare.
A volte si pensa che gli allarmi alimentari siano esagerati o solo burocrazia. In realtà, quando scatta un richiamo da parte del Ministero della Salute, c’è sempre un motivo concreto. E anche se dispiace buttare via del cibo, la prudenza viene prima. Anche perché, in certi casi, non si tratta solo di un mal di pancia.

Alcuni dettagli
Come riportato da Butta la Pasta, il richiamo più recente riguarda una partita di cozze vendute con il marchio Olbiesina, prodotte dalla Spano Group Srl. Si tratta del lotto ITA/066, confezionato il 21 luglio 2025, e distribuito principalmente in Sardegna. Il motivo del ritiro? Una contaminazione da Escherichia coli, rilevata oltre i limiti di sicurezza. Questo batterio, se ingerito in quantità elevate, può provocare sintomi anche gravi, come diarrea intensa, febbre e dolori addominali.
Il consiglio ufficiale è di non consumare il prodotto e riportarlo immediatamente al punto vendita per un rimborso o una sostituzione. Il problema è tutt’altro che banale: in alcune circostanze, specie nei soggetti più fragili, l’Escherichia coli può causare complicazioni come la sindrome emolitico-uremica, con effetti seri su reni e sangue.