Vongole, STOP alla pesca | Non arriveranno più sulle nostre tavole: le sanzioni sono da capogiro

Stop alla pesca

Stop alla pesca (Canva-Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Crolla un mito della nostrana cucina di pesce. Un alimento apprezzatissimo, ricorrente in molteplici ricette: non potranno più essere pescate

Uno dei frutti di mare in assoluto più ricercati dai consumatori, imprescindibili quando ci si trova a fare un pranzo, una cena, o anche un semplice spuntino presso una località che offre la possibilità di assaporare tale prodotto fresco e pescato in giornata.

La cucina mediterranea ha da sempre posto le proprie basi su prodotti ittici come le vongole, tra le quali è possibile distinguere due varianti più comuni lungo le nostre coste: la vongola verace, in assoluto la più pregiata, e la tellina, di dimensioni più piccole.

Parlando di piatti, il fiore all’occhiello della cucina nostrana sono gli spaghetti alle vongole, che in genere la ricetta predilige debbano restare bianchi, ma che possono senza problema alcuno essere “sporcate” da qualche pomodorino, rossi o gialli che siano.

Pregiatissime sono anche la zuppa di vongole, che può subire l’inclusione di altri molluschi dai gusti simili, ma probabilmente ancor più decisi, quali calamari e cozze, ma vale la pena citare il risotto, con brodo di pesce.

La “sorpresa” più amara

Ma se avete pianificato un viaggio verso la Costa dei Trabocchi, in Abruzzo, desiderosi di assaporare le vongole locali, una delle specialità più apprezzate da cittadini e visitatori, purtroppo sarete costretti a ritrovarvi con una bella “porta chiusa” in faccia. Ma perché assaporare un prelibato piatto a base di vongole non sarà più possibile (non ci è dato sapere fino a quando) nel tratto specifico compreso tra i comuni di Ortona e San Salvo, dunque fino al confine con il Molise?

Sta tutto nella normativa attualmente vigente, secondo la quale è stato disposto il divieto assoluto di procedere alla raccolta di tali prodotti, disponendo una sanzione da capogiro, che raggiunge addirittura i 1.000 euro, da comminare nei confronti dei subacquei, nel caso in cui dovessero venire sorpresi a commettere tale violazione; non soltanto, perché gli stessi potranno essere riguardati dal sequestro del materiale pescato e della loro attrezzatura, impiegata per la raccolta.

Piatto di vongole
Piatto di vongole (Shutterstock foto) – www.marinecue.it

Una piaga che non accenna a diminuire

Purtroppo sono state numerose le segnalazioni circa attività di pesca illecita da parte di privati, assolutamente non conforme ai limiti indicati dalla Legge; la zona “rossa”, se così vogliamo definirla, ossia quella che ha visto il maggior numero di violazioni commesse, è risultata corrispondere alla Riserva Naturale di Punta Aderici, dove la locale Guardia Costiera vastese si è trovata costretta ad un progressivo intensificarsi di controlli, soprattutto tenendo conto che la stagione estiva rappresenta il momento ideale per la raccolta dei molluschi.

L’ambiente marino necessità di essere tutelato, ed è per questo che l’opera di sensibilizzazione, al di là delle pene comminate in caso di pesca di frodo, si auspica possa raggiungere quanti più soggetti possibili per responsabilizzarli sul tema. A riportarlo è VastoWeb.com.