Un’intera Nazione in balia del mare | Stanno per essere completamente sommersi: avviato il piano di evacuazione

Illustrazione di una città sommersa (Canva FOTO) - marinecue.it
Purtroppo la situazione è delicata, e il mare sta letteralmente cambiando le loro vite. Hanno dovuto attivare dei piani d’emergenza!
Ci sono luoghi del mondo che, lentamente, stanno scomparendo sotto l’acqua. Sono coste, isole e città basse che il mare sta inghiottendo centimetro dopo centimetro, a causa dell’innalzamento dei livelli oceanici legato al cambiamento climatico.
In molte zone, come il delta del Gange in Bangladesh o alcune isole del Pacifico, l’acqua ha già cominciato a sommergere villaggi, campi coltivati e intere strade. Le maree diventano più aggressive, le difese naturali cedono, e la vita quotidiana si trasforma in una lotta contro il tempo.
Anche in Europa il fenomeno è visibile: Venezia, per esempio, da anni convive con l’acqua alta sempre più frequente, e l’Olanda ha costruito un sistema complesso di dighe per difendersi. Ma non tutte le comunità hanno le risorse per reagire.
È un segnale chiaro di quanto siano fragili certi equilibri. Quando il mare avanza, non si porta via solo la terra: scompaiono case, storie, radici. E ci si rende conto che l’acqua, così familiare, può diventare anche un confine che cambia tutto.
Quando un Paese rischia davvero di sparire
Ci sono luoghi che sembrano lontanissimi, quasi fuori dal tempo. Eppure, quello che sta succedendo a Tuvalu, un minuscolo arcipelago nel cuore del Pacifico, è tutto tranne che una favola esotica. Non è un racconto di mare e coralli, ma una storia vera, concreta, e decisamente urgente. Il mare sta salendo, e per chi vive a meno di due metri sul livello dell’acqua, il problema non è futuro. È adesso.
Come riportato da Wired, Tuvalu ha poco più di 11.000 abitanti, e secondo le stime, potrebbe diventare inabitabile nel giro di 25 anni, con l’acqua che avanza e rosicchia terreni, pozzi, case. Per affrontare questa crisi lenta ma inesorabile, il governo ha stretto un accordo storico con l’Australia: il trattato Falepili Union, firmato nel 2023, prevede che ogni anno, a partire dal 2025, 280 cittadini tuvaluani possano trasferirsi in Australia con visto permanente, diritti inclusi.

Una situazione particolare
Come riportato da Wired, la risposta della popolazione è stata fortissima: ben 8.750 persone hanno già fatto richiesta per partecipare al sorteggio dei visti. In pratica, quasi l’intero Paese ha manifestato l’intenzione di partire. E non si tratta di una fuga, ma piuttosto di un tentativo di salvezza collettiva. Nessuno vuole dimenticare Tuvalu, anzi: l’idea è quella di conservare la cultura, la lingua, l’identità, anche se costretti a viverla altrove.
Ed è qui che arriva una delle trovate più sorprendenti: Tuvalu sta lavorando per diventare anche una nazione digitale. Sì, proprio così. Con la tecnologia del 3D scanning, stanno copiando digitalmente isole, edifici, ambienti naturali. Un archivio virtuale per non perdere nulla, nemmeno se le onde dovessero avere la meglio.