Nelle acque dello Stretto di Messina c’è un amuleto magico contro il “malocchio” | Usato sin dall’antichità per tenere lontano il male

Illustrazione dello Stretto di Messina (Canva FOTO) - marinecue.it
E’ stato scoperto nello Stretto di Messina, e porta davvero tanta fortuna. E’ conosciuto ed è usato da tantissimo tempo.
Gli amuleti magici sono oggetti carichi di simbolismo, presenti in quasi tutte le culture del mondo. Che si tratti di proteggere dal male, attirare la fortuna o allontanare le energie negative, ogni civiltà ha creato i suoi talismani, spesso legati a tradizioni religiose o popolari.
Nell’antico Egitto, ad esempio, si usava l’occhio di Horus per protezione e salute, mentre in Grecia e Roma gli amuleti venivano indossati per tenere lontani spiriti maligni e malocchio.
In Africa e nelle Americhe, gli amuleti spesso hanno forme naturali: ossa, denti, conchiglie o pietre, tutti caricati di potere spirituale. Nelle culture sciamaniche, si crede che questi oggetti mettano in comunicazione il mondo fisico con quello degli spiriti.
Ancora oggi, nonostante la razionalità moderna, gli amuleti sopravvivono: ciondoli, bracciali, pietre energetiche. Forse perché, al di là della superstizione, offrono un senso di controllo in un mondo incerto.
Un mondo nascosto…
A volte basta uno sguardo in profondità per scoprire che ciò che sembra acqua e basta, in realtà custodisce qualcosa di straordinario. Sotto la superficie agitata dello Stretto di Messina, tra miti antichi e fondali silenziosi, si nasconde un tesoro vero. Non un relitto dorato o monete sommerse, ma qualcosa di molto più vivo, e forse ancora più prezioso.
Come riportato da ViaggiNews, si tratta infatti di una foresta sommersa di corallo nero, una specie chiamata Antipathella subpinnata. Vive a grandi profondità, anche oltre i 200 metri, e cresce lentissima, quasi come se avesse tutto il tempo del mondo. Secondo gli esperti, alcune di queste colonie potrebbero avere più di 2.000 anni. Una cosa da far venire i brividi. Questo habitat non è solo affascinante da immaginare, ma ospita una quantità notevole di specie marine. Un equilibrio delicato, ma ricchissimo.

Un vero gioiello!
Come riportato da ViaggiNews, il corallo nero dello Stretto non ha nulla a che fare con le barriere coralline tropicali dai colori accesi. È più sobrio, ramificato, a volte quasi invisibile. Ma nasconde un potere ecologico enorme. Le sue strutture offrono riparo a pesci, molluschi e crostacei, trasformandosi in un piccolo condominio marino.
Ed è anche protetto dalla Convenzione di Washington (CITES), perché la raccolta illegale può danneggiarlo per sempre. Tra minacce reali ci sono anche le reti a strascico, l’acidificazione delle acque e, ovviamente, la distrazione umana. Le autorità locali e i biologi marini lo dicono chiaro: non serve andare a toccarlo o mostrarlo al grande pubblico per valorizzarlo. Serve proteggerlo e, naturalmente, conoscerlo.