Cambio della guardia nel Mar Mediterraneo | Tutte le specie conosciute stanno fuggendo: lasciano il posto agli alieni pericolosi

Illustrazione del Mediterraneo (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione del Mediterraneo (Canva FOTO) - marinecue.it

Purtroppo, c’è un cambio di diverse specie e molte di esse potremmo non rivederle più. Cosa sta succedendo esattamente?

A volte la natura si rimescola, e succede che una specie nuova arrivi in un ambiente che non è il suo. Può capitare per caso, per colpa dell’uomo o per cambiamenti climatici.

Queste nuove arrivate, chiamate “specie aliene” o “invasive”, iniziano a farsi spazio… spesso troppo spazio. Il problema è che, quando trovano terreno fertile, queste specie non si limitano a convivere con quelle autoctone.

I danni possono essere notevoli, sia per l’ecosistema sia per l’economia. Basti pensare a pesci o piante che alterano interi equilibri ambientali o danneggiano le colture

Per questo è fondamentale monitorare gli spostamenti delle specie e agire in fretta quando qualcosa cambia. La biodiversità, una volta persa, non torna indietro.

Un mare che non è più lo stesso

Il Mediterraneo sta cambiando pelle, e lo fa in silenzio, ma sotto gli occhi di tutti. Non è più solo una questione di stagioni strane o di estati bollenti: quello che accade sotto la superficie dell’acqua è forse ancora più inquietante. Le temperature del mare si stanno alzando anno dopo anno, e il delicato equilibrio tra le specie marine ne sta pagando le conseguenze.

La trasformazione non è teorica, né lontana nel tempo. È già in corso. Ed è come se alcune specie non riuscissero più a “tenere il passo”, mentre altre specie nuove, insolite, spesso provenienti da mari più caldi, si stanno facendo spazio. A volte anche troppo in fretta. La situazione, purtroppo è molto delicata! 

Illustrazione di pesci esotici nel mare Mediterraneo (Canva foto) - www.marinecue.it
Illustrazione di pesci esotici nel mare Mediterraneo (Canva foto) – www.marinecue.it

Addii silenziosi e nuovi arrivi

Come riportato da Libero, molti pesci che da sempre popolano queste acque stanno iniziando a sparire o a ridursi drasticamente. Sardine, acciughe, ricciole, lampughe, persino il tonno rosso: tutte specie che hanno bisogno di acque fresche per riprodursi e sopravvivere. Alcuni studi parlano di un calo del 30% nella riproduzione, e del 40% nel pescato locale. Una botta dura anche per l’economia di molte comunità che vivono di pesca. Le acque superficiali, poi, le più esposte al caldo, sono diventate quasi invivibili per certe specie.

Nel frattempo, altre specie stanno prendendo il loro posto. Arrivano dal Mar Rosso, o addirittura da zone tropicali: il pesce scorpione, il pesce leone, e tanti altri “invasori” silenziosi che trovano qui una casa perfetta. Ormai rappresentano circa il 6% di tutta la fauna marina del Mediterraneo, ma c’è chi prevede che presto saranno un terzo. Un dato che fa riflettere: non solo cambia il paesaggio marino, ma anche la catena alimentare, la sicurezza dei bagnanti e, di fatto, l’identità stessa di questo mare.