Allarme batterio nel mare | Il troppo caldo ci porterà alla distruzione: setticemia fulminante

Illustrazione di un batterio (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un batterio (Canva FOTO) - marinecue.it

La situazione non è delle migliori, e questo batterio “grazie” al caldo ci porterà un bel po’ di problemi, e non solo in futuro.

I batteri marini sono microrganismi microscopici che popolano ogni angolo degli oceani, dalle acque superficiali fino alle profondità estreme. Anche se invisibili, svolgono un ruolo fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi marini.

Questi batteri partecipano attivamente ai cicli del carbonio, dell’azoto e di altri elementi, aiutando a decomporre la materia organica e a riciclare i nutrienti. In pratica, tengono in vita il mare e tutto ciò che ci vive dentro.

Alcuni batteri vivono in simbiosi con organismi più grandi, come pesci, molluschi e perfino coralli. Altri invece producono sostanze chimiche particolari, usate persino in medicina o nella ricerca biotecnologica.

Non tutti, però, sono innocui: certe specie possono diventare patogene o proliferare in eccesso, specialmente quando il mare è inquinato o surriscaldato. Monitorarli è essenziale per la salute del mare e anche per la nostra.

Il rischio che si corre

Quando si pensa a una vacanza al mare, l’immagine che viene in mente è quella di acque limpide, sole a picco e lunghe nuotate rilassanti. Eppure, dietro quella tranquillità apparente, può nascondersi un rischio che quasi nessuno considera davvero. Si tratta di un batterio poco noto ai più ma piuttosto insidioso: Vibrio vulnificus. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti hanno nuovamente acceso i riflettori su un preoccupante incremento di infezioni gravi e decessi, con la Florida che emerge come uno dei focolai principali dell’allerta sanitaria. 

A preoccupare di più, secondo quanto riportato da Ecoblog, è il fatto che questo batterio si stia diffondendo sempre più anche nel Mediterraneo, complici le estati sempre più lunghe e calde. Le acque costiere con temperature elevate e salinità bassa sono l’ambiente ideale per la sua proliferazione. Non si tratta di allarmismo, ma di attenzione. 

Illustrazione di un batterio (Pixabay FOTO) - www.marinecue.it
Illustrazione di un batterio (Pixabay FOTO) – www.marinecue.it

Cosa bisogna sapere

Come riportato da Ecoblog, il Vibrio vulnificus può infettare l’organismo in due modi: attraverso piccole ferite a contatto con acqua contaminata, oppure ingerendo molluschi crudi o non ben cotti. Basta un taglietto quasi invisibile per ritrovarsi alle prese con un’infezione che evolve molto in fretta. Le persone più a rischio sono quelle con difese immunitarie compromesse o con malattie epatiche, ma nessuno può davvero dirsi escluso. Le statistiche parlano chiaro: la mortalità può raggiungere il 20%, e spesso bastano meno di 48 ore perché la situazione precipiti.

I sintomi sono piuttosto evidenti fin da subito: febbre alta, dolore intenso nella zona colpita, gonfiore e persino bolle piene di sangue. Se non si interviene in tempo, si rischia la necrosi dei tessuti o una sepsi fulminante. I consigli degli studiosi sono semplici ma cruciali: niente bagno con ferite aperte, coprire anche i tagli minimi con cerotti impermeabili, uscire subito dall’acqua se ci si fa male e lavare bene la parte.