Rischi sempre più alti nei mari italiani | Il caldo e le navi stanno portando troppe specie velenose: appena tocchi questa te ne vai all’ospedale

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Pericolo Mediterraneo (Canva) - marinecue.it

Cosa sta succedendo, esattamente, nei mari italiani? E perché, quest’estate, sarebbe meglio non farsi alcun bagno?

Spesso, in luoghi inaspettati, compaiono specie animali mai osservate prima. Nuovi arrivi i quali suscitano appunto curiosità, ma anche preoccupazione, poiché possono modificare gli equilibri naturali.

Molte di queste specie, provengono da ambienti lontani, spostandosi in nuovi territori per adattarsi a cambiamenti climatici, modifiche degli habitat, o per l’influenza dell’uomo.

Ad esempio, il riscaldamento globale permette ad alcune specie di espandere il relativo raggio d’azione, verso regioni più fredde, o diverse da quelle originarie, così da esser sempre alla ricerca di condizioni più favorevoli.

Inoltre, il trasporto accidentale attraverso le attività umane, come il commercio o la navigazione, facilita l’introduzione di specie in nuovi ecosistemi. Portando questi fenomeni (se non controllati), a causare squilibri ambientali importanti.

La lotta alle specie invasive

Francesco Tiralongo, docente all’Università di Catania, e fondatore del progetto “AlienFish” nel 2012, è un giovane professore che promuove la “Citizen Science“, coinvolgendo cittadini, pescatori e subacquei, nella ricerca sulle specie aliene che invadono il Mediterraneo. Fra le specie più pericolose, ci son il pesce scorpione e il pesce coniglio, i cui aculei veleniferi possono causare ferite gravi e ricoveri ospedalieri. Specie che stanno rapidamente colonizzando aree come la costa calabrese, segnalandone quindi un’espansione preoccupante.

L’estate 2025, dal canto suo, segna un momento critico per la biodiversità ittica italiana, con un’espansione rapida proprio di pesce scorpione e pesce coniglio; specie lessepsiane, arrivate dal Mar Rosso, attraverso il Canale di Suez. Il professor Tiralongo evidenzia come il riscaldamento del Mediterraneo favorisca la proliferazione di queste specie termofile, le quali stanno del tutto sostituendo gli animali autoctoni, spesso meno adattati alle acque calde.

Da monitorare assolutamente
Specie letali in espansione (Canva) – marinecue.it

Specie aliene nascoste e visibili

Oltre alle specie evidenti, come appunto il pesce scorpione, la Triglia del Mar Rosso, e la Triglia dalla coda striata, si stanno diffondendo lentamente, ma in modo costante; mimetizzandosi proprio con specie autoctone. Tanto che, la loro presenza crescente rappresenta una sfida per il monitoraggio e la conservazione degli ecosistemi marini italiani.

Secondo Tiralongo, infatti, i rischi per l’uomo non son sicuramente trascurabili: a causa, per esempio, delle punture di alcune specie velenose, le quali possono appunto richiedere cure ospedaliere. Come il consumo di pesce palla maculato, che ha già appunto determinato casi letali, nel Mediterraneo. E in base a quanto riportato da quotidiano.net, il cambiamento climatico e l’attività umana facilitano queste invasioni, rendendo quindi essenziali, eventuali campagne di sensibilizzazione e monitoraggio costante.