Invasione di tonni senza eguali | È preoccupante quello che sta accadendo: è allarme per alici e sardine

Tonni

Allarme invasione di tonni (Canva foto) - www.marinecue.it

Una crescita inattesa al largo della costa barese sta alterando gli equilibri tra predatori e pesce azzurro, preoccupando i pescatori locali.

Sul litorale adriatico, da Molfetta a Monopoli, l’estate porta con sé più di semplici giornate assolate e mari tranquilli. Negli ultimi mesi, pescatori e cooperative ittiche hanno cominciato a segnalare cambiamenti anomali nei fondali e nella quantità di alcune specie che popolano l’area. I racconti parlano di reti svuotate troppo in fretta e catture sempre più scarse di quei pesci che un tempo garantivano equilibrio e sostentamento.

Tra i lavoratori del mare, soprattutto nella marineria di Mola, c’è una crescente preoccupazione per una dinamica che va ben oltre la fluttuazione stagionale. I segnali sono chiari: qualcosa, o qualcuno, sta alterando l’ecosistema marino in modo sempre più evidente.

Proprio il fermo pesca previsto dal 16 agosto al 29 settembre è al centro del dibattito tra le sigle di categoria. Coldiretti Impresa Pesca chiede che questa misura venga riconsiderata non come una semplice restrizione, ma come parte di una strategia più ampia. Secondo l’organizzazione, è necessario agire durante le fasi cruciali di riproduzione per preservare le risorse marine e proteggere i redditi delle marinerie pugliesi.

Intanto, oltre il mare calmo, si cela una sfida ancora più urgente. Le cooperative chiedono maggiori investimenti in ricerca scientifica per comprendere appieno l’origine di questi squilibri e trovare soluzioni concrete.

Presenze record e squilibri visibili

Negli ultimi anni, ma in modo più marcato nell’estate 2025, il numero di tonni sul litorale barese è triplicato. Una crescita che, secondo quanto riportato da lagazzettadelmezzogiorno.it, ha trasformato questi predatori da risorsa preziosa a minaccia concreta. I tonni, specie protetta, si nutrono quotidianamente di enormi quantità di pesce: fino a 40 chili al giorno per esemplare adulto. Tra le prede principali figurano proprio alici, sardine, sgombri, calamari e totani.

La situazione ha messo in allarme la marineria di Mola e le cooperative ittiche locali. Come sottolinea Nicola Parente, storico portavoce della marineria, l’«invasione» di tonni ha modificato radicalmente le dinamiche della pesca. Le catture di pesce azzurro sono in netto calo, e questo impatta direttamente sulle economie costiere e sulla biodiversità dell’area.

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Invasione di tonni (Canva foto) – www.marinecue.it

Un boom che diventa minaccia

Secondo Fedagripesca-Confcooperative, il boom di tonni pinna gialla e rossi sarebbe legato a rigide normative europee che ne hanno protetto la pesca in maniera quasi esclusiva. Limitazioni sui quantitativi, presenza obbligatoria di ispettori a bordo e porti di sbarco controllati hanno reso il tonno la specie ittica commerciale più tutelata al mondo. Ma questa tutela ha avuto un effetto collaterale: una sovrappopolazione che ora rischia di stravolgere l’intero ecosistema.

Vincenzo Marasciulo, armatore di Monopoli, racconta come i tonni caccino merluzzi e gamberi rosa, spesso trovati decapitati nelle reti. «È una lotta impari», afferma. Le marinerie locali temono di dover assistere a scenari già visti con i cinghiali in campagna: abbattimenti selettivi per riequilibrare una situazione ormai fuori controllo.