Nelle profondità del Baltico risolto un mistero atavico | Scoperta la reale natura di questa struttura: inquietante

Illustrazione di un mare misterioso (Canva FOTO) - marinecue.it
Questo mistero avvolte il Mar Baltico da sempre, eppure è stato scoperto qualcosa di interessante. Di cosa si tratta esattamente?
Le strutture marine sono elementi fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi oceanici. Possono essere naturali, come le barriere coralline, le praterie di posidonia o le scogliere sommerse, che offrono rifugio e nutrimento a un’enorme varietà di specie.
Accanto a queste esistono anche strutture artificiali, realizzate dall’uomo per scopi diversi: dai frangiflutti ai reef artificiali, fino alle piattaforme per la ricerca o l’estrazione. Alcune sono nate per proteggere le coste, altre per ripristinare habitat degradati o studiare i cambiamenti ambientali.
Le strutture naturali crescono lentamente, modellate da correnti, sedimenti e organismi viventi. Quelle artificiali, invece, spesso cercano di imitare l’ambiente marino per attrarre pesci e invertebrati, ma non sempre riescono a replicarne la complessità.
Insieme, questi elementi formano un mosaico dinamico. Capirne la funzione e l’interazione è essenziale per gestire bene il mare, tutelare la biodiversità e affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Un’ombra “perfetta” nel cuore del Baltico
Ci sono scoperte che iniziano quasi per caso, e finiscono per alimentare misteri lunghi anni. Quello che è successo nel 2011, quando un gruppo di sub svedesi, l’Ocean X Team, durante una spedizione nel Mar Baltico ha intercettato con il sonar una strana forma sul fondale.
Come riportato da Everyeye Tech, si tratta di una struttura di sessanta metri di diametro, completamente circolare, e a circa 90 metri di profondità. A vederla così, sembrava quasi la sagoma di un’astronave. L’anno dopo ci sono tornati per vederci chiaro. Ma più si avvicinavano, più le cose si facevano strane: alcuni strumenti di bordo si spegnevano all’improvviso, e riprendevano a funzionare solo quando si allontanavano.

Di cosa si tratta?
Come riportato da Everyeye Tech, i campioni raccolti attorno a quella formazione raccontano però una storia diversa. Si tratta di rocce comuni: graniti, gneiss, frammenti di basalto. Tutti materiali che si trovano spesso in zone dove i ghiacciai hanno agito in passato. Secondo diversi geologi, potrebbe quindi essere una struttura modellata naturalmente nel corso dell’ultima era glaciale. In altre parole, niente alieni né civiltà perdute.
Certo, l’aspetto è talmente pulito, talmente preciso, da far venire il dubbio. E in effetti, nel tempo, qualcuno ha parlato di basi naziste, resti di navi sconosciute o antiche costruzioni sommerse. Ma gli esperti continuano a ribadire: finché non si analizza direttamente la formazione, non si possono trarre conclusioni certe.