La mano dell’uomo colpisce ancora | I coralli stanno morendo tutti: stiamo facendo terra bruciata intorno e le conseguenze sono terribili

Illustrazione di alcuni coralli morti (Canva FOTO) - marinecue.it
L’uomo purtroppo ha colpito anche i coralli. Pian piano stanno tutti morendo, e la situazione incomincia essere critica.
I coralli non sono piante, né semplici formazioni rocciose: sono animali, minuscoli polipi che vivono uniti in colonie. Costruiscono nel tempo strutture solide, fatte di carbonato di calcio, che diventano vere e proprie barriere sottomarine.
Queste barriere coralline ospitano una biodiversità straordinaria. In un solo metro quadrato si possono trovare centinaia di specie diverse: pesci, crostacei, molluschi.
Il loro segreto sta nella collaborazione con piccole alghe, chiamate zooxantelle. Vivono nei tessuti dei polipi e forniscono energia grazie alla fotosintesi. Ma questo equilibrio è delicato: se l’acqua si scalda troppo, le alghe vengono espulse e il corallo sbianca.
Tra riscaldamento globale, inquinamento e pesca distruttiva, molti reef sono in pericolo. Proteggere i coralli oggi significa difendere interi ecosistemi marini. E anche un pezzo importante del nostro futuro.
Un ecosistema sotto pressione
Ci sono luoghi che sembrano indistruttibili. Per anni resistono, si adattano, si trasformano. Ma anche i più resistenti prima o poi mostrano le crepe. Come riportato da Libero, quello che sta accadendo alla Ningaloo Reef, un gioiello marino lungo le coste occidentali dell’Australia, riconosciuto dall’UNESCO e celebrato da scienziati e sub di tutto il mondo. Adesso però, quel paradiso sta perdendo colore.
Il responsabile? Un’ondata di calore marina che ha colpito duramente l’area, alzando la temperatura dell’acqua anche di un grado e mezzo sopra la media per diversi mesi. Le zone più colpite, tra cui Coral Bay, Turquoise Bay, Tantabiddi e Bundegi, stanno vivendo uno sbiancamento corallino su larga scala. E’ una situazione allarmante, con ampie porzioni della barriera che potrebbero morire nel giro di poche settimane.

L’urgenza di una risposta concreta
Come riportato da Libero, quello che sta succedendo a Ningaloo è grave, ma purtroppo non isolato. Lo stesso fenomeno di sbiancamento ha colpito anche altri sistemi corallini australiani, come le Rowley Shoals e persino la più famosa Grande Barriera Corallina. In alcune zone si sono registrati picchi di temperatura fino a 3 gradi sopra la norma.
Servono, come riportato da Libero, misure urgenti e drastiche contro il cambiamento climatico. Stop ai nuovi progetti legati ai combustibili fossili, riduzione delle emissioni, e politiche che mettano al centro la tutela degli ecosistemi marini. Alcuni esperti definiscono i prossimi anni come “decisivi” per la sopravvivenza dei reef australiani, e il tempo è davvero poco.