Estate rovinata in Italia, se vedi quest’alga scappa prima che sia troppo tardi | Basta starle vicino per andare dritti al Pronto Soccorso

Vietato andare al mare (Canva FOTO) - marinecue.it
Purtroppo per tante persone l’estate finisce qui, e non c’è nulla da fare. Quest’alga è un problema da non sottovalutare.
Ci sono estati che iniziano con tutte le migliori intenzioni: sole, libertà, promesse di leggerezza. Poi succede qualcosa, spesso all’improvviso, e tutto cambia. Una notizia storta, un imprevisto, o magari solo quel vuoto che non si sa bene da dove arriva.
C’è chi le vede sfumare per un amore che finisce proprio quando ci si aspettava di viverlo più intensamente. Chi per un lutto, una malattia, o una responsabilità che non si può rimandare. L’estate, in fondo, non fa sconti: se qualcosa va storto, lo fa nel momento in cui si sperava di respirare.
Anche la solitudine pesa di più d’estate. Quando tutti sembrano felici, in vacanza o spensierati, sentirsi fermi o fuori posto fa ancora più male. E allora ogni sera si allunga, ogni mattina sa di occasione persa.
Non sempre si può salvare tutto. Ma a volte basta una piccola cosa per riaccendere un briciolo di quiete. Anche se l’estate non è andata come si sperava, non è detto che debba essere tutta da dimenticare.
Quando il mare smette di essere…balneabile
Ci sono estati in cui il mare dovrebbe essere solo mare. E invece capita che qualcosa si infili in mezzo, qualcosa che non si vede ma si fa sentire. È il caso dell’Ostreopsis ovata, un’alga microscopica ma parecchio fastidiosa, che ha iniziato a far parlare di sé in diverse regioni d’Italia.
Come riportato da TP24, In questi giorni l’allerta è tornata alta, soprattutto in Sicilia, Puglia, Toscana e Liguria. Parliamo di concentrazioni che superano le 10.000 cellule per litro, una soglia che ha incominciato a far preoccupare gli esperti. Basta un po’ di vento, magari un po’ di mare mosso, e quelle tossine invisibili arrivano nell’aria.

Meglio conoscere la situazione
Come riportato da TP24, quello che rende questa alga così insidiosa è che non serve nemmeno immergersi per sentirne gli effetti. Si può semplicemente passeggiare sulla spiaggia, respirare l’aerosol marino prodotto dalle onde, e iniziare a starnutire, tossire, o sentire la gola che brucia.
Le autorità, comunque, non stanno ferme. L’Istituto Superiore di Sanità e le agenzie ambientali regionali, come ARPA, tengono sotto controllo le acque e, se le concentrazioni superano i 30.000 cell/l, scatta un’allerta vera e propria. A quel punto si valutano eventuali limitazioni alla balneazione. E si spera di non arrivare a tanto!