Puglia, è invasione lungo tutta la costa | Gli esperti invitano alla prudenza: quest’alga è nociva

Illustrazione di alghe pericolose (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di alghe pericolose (Canva FOTO) - marinecue.it

Quest’alga può essere davvero un problema, sia per l’ambiente che per l’uomo. E’ meglio essere molto prudenti.

Nel mondo della biologia, il termine “invasione” ha un significato molto preciso: si parla di specie aliene invasive quando un organismo arriva in un ambiente che non è il suo, si adatta e inizia a moltiplicarsi senza controllo.

Queste specie, spesso introdotte dall’uomo (volontariamente o no), possono alterare profondamente gli ecosistemi locali. Competono con le specie native, cambiano l’equilibrio alimentare o modificano addirittura il paesaggio.

Alcuni esempi sono noti: il gambero della Louisiana nei fiumi italiani, la zanzara tigre, o certe piante esotiche che soffocano quelle autoctone. Ogni nuova specie invasiva può portare danni ecologici, agricoli ed economici.

Per gestire il problema servono controlli, prevenzione e interventi mirati. Perché, una volta insediate, queste specie sono difficilissime da rimuovere. E in natura, anche un piccolo squilibrio può generare effetti a catena.

Quando il mare nasconde…qualcosa

L’estate al mare è fatta di sole, tuffi e relax. Ma a volte, in mezzo a tutta questa bellezza, si nasconde qualcosa di meno invitante. È il caso di una microalga che, anche se invisibile a occhio nudo, può creare qualche problema: si chiama Ostreopsis ovata e ha fatto la sua comparsa lungo diversi tratti della costa pugliese.

Non la si vede, non fa rumore, ma c’è. Si attacca alle rocce sott’acqua, poi con le onde e il vento finisce in sospensione nell’aria. Come riportato da Libero, lungo il litorale tra Molfetta, Bari, Giovinazzo, Mola e Monopoli, i rilevamenti hanno segnalato la sua presenza, seppur sotto la soglia di rischio (20.000 cellule per litro). I valori attuali sono di qualche migliaio, ma gli esperti restano vigili. 

Illustrazione di alcune alghe tossiche (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di alcune alghe tossiche (Canva FOTO) – marinecue.it

Meglio prestare attenzione!

Come riportato da Libero, non serve che l’alga raggiunga livelli altissimi per farsi sentire. Anche con concentrazioni più basse, può causare irritazioni agli occhi, mal di gola, tosse secca, a volte persino una leggera febbre. I sintomi si manifestano soprattutto dopo giornate ventose o mare mosso, quando le particelle arrivano in superficie e si disperdono nell’aria.

Per proteggersi non servono gesti estremi, basta un po’ di attenzione. Evitare di restare troppo vicino alla riva quando le onde sono agitate, non raccogliere frutti di mare nelle zone monitorate e fare attenzione ai primi segnali di fastidio, soprattutto se ci sono bambini. L’ARPA Puglia continuerà i controlli ogni due settimane fino a settembre, in una ventina di località costiere.