Un miracolo durante un tour turistico | Salvata da morte certa una tartaruga: bloccata tra reti e rifiuti

Illustrazione di una tartaruga (Canva FOTO) - marinecue.it
Durante questo tour turistica, una tartaruga è stata salvata da morte certa. Le reti, purtroppo, la stavano uccidendo!
Ogni estate porta con sé storie di salvataggi silenziosi. Sulle spiagge, tra la sabbia e il rumore delle onde, qualcuno si accorge di una tartaruga in difficoltà. Magari ferita, impigliata in una rete, o semplicemente troppo debole per tornare in mare.
Sono animali antichi, lenti ma ostinati. E proprio per questo, quando si salvano, c’è sempre qualcosa di simbolico. Ogni tartaruga curata e rimessa in acqua è un piccolo segno che, almeno per una volta, si è fatto la cosa giusta.
Il lavoro dei centri di recupero è costante: si soccorre, si monitora, si aspetta. E quando finalmente tornano a nuotare, è come se il mare restituisse qualcosa. Un equilibrio, forse. O almeno un tentativo.
Perché il punto non è salvare tutte le tartarughe del mondo. Ma salvarne una alla volta. E continuare a farlo, ogni volta che ce n’è bisogno.
Quella cosa in mezzo al mare che…non torna
Certe giornate nascono leggere. Sei su una barca, in cerca di balene, e pensi che l’unico imprevisto sarà non vederle. Poi succede qualcosa. Una forma scura che galleggia, strana, fuori posto. Nessuno capisce subito. Si pensa a una busta, o a uno scarto finito lì per caso. Ma più ci si avvicina, più diventa chiaro che non si tratta di semplice spazzatura.
Come riportato da Everyeye, siamo al largo dello Sri Lanka, durante un’escursione organizzata per l’avvistamento dei cetacei. A galleggiare tra i detriti c’è una tartaruga, una Olive Ridley, avvolta in una rete da pesca. È viva, ma stremata, quasi immobile. Un’immagine che spiazza, toglie le parole. Come se all’improvviso il mare, anziché regalare meraviglie, avesse mostrato le sue ferite.

Un gesto che vale più di mille parole
Come riportato da Everyeye, non è stato uno di quei momenti in cui si resta a guardare. Simon Lorenz, fondatore della compagnia che organizza il tour, non ci ha pensato due volte: si è buttato in acqua con un coltello per cercare di liberarla. Ma non era solo. Anche alcuni turisti a bordo hanno partecipato al salvataggio, trattenendo con delicatezza l’animale e aiutando a districare quella trappola di plastica e nodi.
Ci sono voluti circa 40 minuti. Un tempo che, per chi era lì, sarà sembrato eterno. Ma alla fine, la rete è stata tagliata e la tartaruga ha ripreso a muoversi. Nessuna ferita visibile, solo stanchezza. Poi, un colpo di pinna, e via, di nuovo giù, dove l’acqua è profonda. Alla fine è andata bene!