Mare, quando ti tuffi attento a questi pesci velenosi | Scappa a gambe levate e segnala subito: puoi salvare vite umane

Non fidarti troppo (Canva) - marinecue.it
Se decidi di fare un bagno al mare, fai estrema attenzione alle acque in cui stai per tuffarti, poiché potresti fare incontri inquietanti.
Il mare è un laboratorio naturale in continua trasformazione, dove l’evoluzione crea forme di vita uniche e sorprendenti. Le profondità oceaniche, in particolare, ospitano infatti alcune delle specie più insolite del pianeta, nate da milioni di anni di adattamenti estremi.
L’assenza di luce, la scarsità di cibo e le alte pressioni delle profondità marine, hanno inoltre spinto molte creature a sviluppare caratteristiche straordinarie. Tanto che alcuni pesci, per esempio, possiedono organi bio-luminescenti per comunicare, cacciare, o confondersi con l’ambiente circostante.
Anche le strategie di sopravvivenza, sono frutto di un’evoluzione creativa. Così che molluschi e crostacei, sviluppino corazze trasparenti o mimetiche; mentre altre specie, si affidino a forme e colori bizzarri, per confondere i predatori, o attirare le prede.
Insomma, studiare queste forme di vita, significa comprendere meglio i processi evolutivi. Dal momento che, ogni creatura marina, per quanto strana, racconta una storia di adattamento perfetto al proprio habitat.
Emergenza alieni!
Le acque del Mediterraneo, stanno affrontando una nuova sfida ecologica: ovvero, la diffusione di quattro specie tropicali invasive. Le quali, nello specifico, son il pesce scorpione, il pesce palla maculato, e due varietà di pesce coniglio, provenienti dall’Oceano Indiano, ma introdottisi attraverso il Canale di Suez. L’ISPRA, perciò, ha rilevato un aumento degli avvistamenti, con oltre 1.840 segnalazioni di pesce scorpione, proprio nel bacino mediterraneo. Il Mar Ionio, in particolare, si conferma l’area più colpita, con episodi in aumento anche lungo le coste adriatiche meridionali.
Dunque, per affrontare l’emergenza, ISPRA e CNR-IRBIM hanno rilanciato una campagna di monitoraggio partecipativo. Per cui, pescatori, subacquei e cittadini, son invitati a segnalare gli avvistamenti tramite foto, video o messaggi WhatsApp. Un’iniziativa, come riportato da centrostudifinanza.it, che mira a raccogliere dati aggiornati, e a sensibilizzare il pubblico, sui rischi ecologici e sanitari, evitando insomma, inutili allarmismi.

Riscaldamento globale, e specie invasive
Il riscaldamento delle acque mediterranee, sta difatti creando condizioni ideali per la proliferazione delle su dette specie. E studi recenti, fra cui quelli pubblicati su “Mediterranean Marine Science”, confermano proprio la correlazione fra cambiamento climatico, e l’aumento delle invasioni biologiche. Motivo per cui, se non verranno attuate misure di contenimento, i prossimi anni potrebbero vedere un peggioramento della situazione, con impatti seri sulla biodiversità, e sugli ecosistemi marini.
Il pesce scorpione è sicuramente, fra i più pericolosi: a causa delle sue spine velenose, le quali possono causare gravissimi dolori, restando addirittura attive anche dopo la morte dell’animale. Il pesce palla maculato, altamente tossico, rappresenta un rischio persino se cucinato. Mentre i pesci coniglio, seppur erbivori, possiedono spine urticanti, e stanno modificando gli habitat locali. Insomma, possiamo affermare che una sorveglianza attiva, e una rete di osservatori volontari, son essenziali per preservare il Mediterraneo da ulteriori stravolgimenti.