Sardegna, il nome di questo posto farebbe pensare ad una mattanza | Invece è il Paradiso di numerosissime specie

Illustrazione della Sardegna (canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione della Sardegna (canva FOTO) - marinecue.it

Il nome è abbastanza particolare, eppure si tratta di un vero e proprio spettacolo della natura. A volte i nomi inngannano!

Esistono luoghi nel mondo che sembrano incredibili. Sono ecosistemi ricchissimi, dove ogni angolo pullula di specie diverse: piante, animali, microrganismi. In questi spazi, la biodiversità raggiunge livelli straordinari e ogni equilibrio è il frutto di milioni di anni di evoluzione.

Foreste tropicali, barriere coralline, zone umide, ma anche alcune isole e montagne isolate: sono ambienti dove si concentrano forme di vita uniche, spesso introvabili altrove. Alcuni li chiamano “hotspot di biodiversità”, veri scrigni naturali da cui l’umanità ha sempre tratto risorse e ispirazione.

Questi luoghi, però, sono anche tra i più vulnerabili. Il cambiamento climatico, la deforestazione, l’inquinamento e l’espansione urbana mettono a rischio un patrimonio naturale enorme, che potrebbe scomparire in silenzio, specie dopo specie.

Proteggerli significa salvaguardare non solo gli animali o le piante che vi abitano, ma anche l’equilibrio del pianeta intero. Perché ogni ecosistema, anche il più lontano, è connesso con la nostra vita quotidiana molto più di quanto si pensi.

Un tesoro nascosto tra mare e scogliere

Lungo il tratto nord-occidentale della Sardegna c’è un pezzo di mare che sembra fermo nel tempo. Capo Caccia, con le sue grotte imponenti e i promontori che si tuffano in acqua, è diventato un rifugio naturale che lascia senza fiato. Qui il fondale è un mosaico di colori: gorgonie che ondeggiano, colonie di madrepore, spugne gialle e tappeti di parazoanthus che si aprono come piccoli fiori luminosi. 

Sotto queste acque tranquille si nascondono veri e propri gioielli: la cernia, oggi protetta, la rara aragosta Palinurus elephas, minuscoli gamberetti trasparenti come il Parapandalus narval e il celebre corallo rosso (Corallium rubrum), che qui trova ancora le condizioni ideali per crescere. Nella baia di Porto Conte, la prateria di Posidonia oceanica agisce come polmone del mare, mentre sulla terraferma la macchia mediterranea fiorisce con piante uniche come il trifoglione di Moris. 

Illustrazione di un mare sardo (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un mare sardo (Canva FOTO) – marinecue.it

Un paesaggio incredibile

Non è solo questione di fondali o di piante rare. In queste acque si muovono delfini tursiopi (Tursiops truncatus), tartarughe marine (Caretta caretta) e, ogni tanto, persino le grandi balenottere (Balaenoptera physalus) o le stenelle (Stenella coeruleoalba).

Animali che non passano per caso, ma trovano qui un porto sicuro, ricco di nutrimento e lontano dalle zone troppo disturbate. È come se questo tratto di costa fosse diventato un piccolo santuario, un punto di incontro tra creature marine che altrove faticano a sopravvivere. Attorno agli scogli di Isca, le praterie di Posidonia sono un habitat vibrante di vita: madrepore arancioni, spirografi che si aprono come ventagli, ricci, spugne e altre creature che fanno di questo luogo un paradiso per chi pratica immersioni.