Mediterraneo, una bomba a orologeria | Aspettiamoci il peggio: al minimo accenno di pioggia sarà una catastrofe

Illustrazione della pioggia (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione della pioggia (Canva FOTO) - marinecue.it

La situazione è davvero critica, e non si sa molto su come si evolverà la situazione. Ma cosa sta succedendo?

Le piogge diventano pericolose quando cadono in modo intenso e concentrato in poco tempo. Questo tipo di precipitazione può provocare allagamenti improvvisi, soprattutto in aree urbane dove il terreno non riesce ad assorbire l’acqua.

Anche le piogge prolungate, seppur meno violente, possono essere rischiose. Quando il suolo è già saturo, basta poco perché si inneschino frane, smottamenti o esondazioni di fiumi e torrenti. Le zone collinari e montane sono tra le più esposte.

I pericoli aumentano se ci sono infrastrutture fragili, scarsa manutenzione del territorio o cambiamenti climatici in atto. Eventi una volta rari stanno diventando sempre più frequenti e difficili da prevedere.

Per questo è importante prestare attenzione agli allerta meteo e seguire le indicazioni delle autorità. Conoscere i rischi aiuta a proteggere sé stessi e gli altri. Anche una pioggia può fare danni, se sottovalutata.

Un mare sempre…peggiore

Il Mediterraneo, quest’anno, non accenna a raffreddarsi. Nonostante ci si avvicini alla fine di luglio, le sue acque restano incredibilmente calde, ben oltre le medie stagionali. È come se il mare, invece di respirare, trattenesse tutto il calore accumulato nei mesi scorsi. E la cosa inizia a far preoccupare chi di clima e meteo se ne occupa per mestiere.

Secondo quanto riportato da MeteoWeb, la temperatura superficiale media ha toccato i 25,93 °C, che significa circa +1,8 °C sopra la media storica tra il 1982 e il 2015. In alcune zone, addirittura, si registrano punte anomale con +4 °C rispetto ai valori attesi. Una differenza enorme, che lascia intuire quanto calore stia davvero accumulando questo “mare chiuso”, già di per sé sensibile agli sbalzi.

Illustrazione di un mare caldo (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un mare caldo (Canva FOTO) – marinecue.it

Le conseguenze possibili

Come riportato da MeteoWeb, tutto questo calore in eccesso, ovviamente, non resta lì a galleggiare tranquillo. Il Mediterraneo, con queste temperature, si comporta come una gigantesca batteria termica pronta a scaricare energia non appena si presenta la condizione giusta. Basta l’arrivo di aria fredda da nord, magari da una perturbazione atlantica o da un fronte instabile, e il rischio di temporali violenti, grandinate fuori scala o alluvioni lampo sale in modo netto.

Certo, ci sono anche delle eccezioni. Alcune zone, come il medio-alto Tirreno o il sud della Francia, stanno sperimentando un leggero raffreddamento localizzato, legato a fenomeni di upwelling (quando l’acqua più fredda risale in superficie). Ma si tratta di eventi isolati, che non modificano il quadro generale. E proprio guardando ai prossimi mesi, secondo gli esperti, questa “persistenza del caldo” potrebbe rendere più intensi i fenomeni estremi tra fine estate e autunno.