Campania, è tornata la Foca Monaca, ma già è allarme | I ricercatori urlano in ginocchio: bisogna proteggerla

Illustrazione di una foca monaca (Canva FOTO) - marinecue.it
La foca monaca sembra essere tornata in prossimità delle coste campane, eppure i problemi non tardano ad arrivare.
La foca monaca è uno di quei rari tesori del Mediterraneo che sembrano usciti da un’altra epoca. Elusiva, silenziosa, legata alle grotte marine più nascoste, è tra i mammiferi marini più minacciati al mondo.
La sua storia non è semplice: secoli di caccia, disturbo umano e cementificazione delle coste hanno ridotto drasticamente i suoi spazi vitali. La specie, Monachus monachus, è diventata simbolo di biodiversità fragile, e quando viene avvistata è sempre un piccolo evento.
Non ama i rumori né le acque affollate. Cerca grotte tranquille, con accesso diretto al mare, dove possa partorire e nutrire i piccoli in sicurezza. Ecco perché è così difficile incontrarla: vive in silenzio e si sposta di notte.
Proteggere la foca monaca significa tutelare interi ecosistemi costieri. Dove lei torna, il mare è sano. Dove scompare, spesso è già troppo tardi.
Un ritorno che non passa inosservato
Negli ultimi giorni, lungo la costa campana si è assistito a una scena piuttosto rara: una foca monaca che si aggira tranquilla tra Capri, Ischia e il Cilento. Come riportato da La Repubblica Napoli, questa specie, che un tempo era diffusa in tutto il Mediterraneo, è oggi in forte difficoltà e avvistarne un esemplare è sempre un piccolo evento.
L’emozione però ha lasciato presto spazio all’organizzazione. A Ischia, infatti, si è tenuto un incontro pubblico organizzato nell’ambito del progetto Life Sea.Net, promosso da Legambiente insieme a ISPRA. L’idea era quella di unire cittadini, studiosi e operatori marittimi per raccogliere informazioni e studiare l’esemplare. Il tutto trasmesso anche in streaming, con tanto di campionamenti ambientali per rintracciare tracce di DNA nell’acqua.

Una situazione da monitorare
Come riportato da La repubblica Napoli, l’attenzione però non è solo scientifica. Ci sono anche delle regole ben precise per garantire che l’animale non venga disturbato, e soprattutto non si stressi. Ad esempio, è importante non avvicinarsi troppo: almeno 50 metri di distanza, magari anche un po’ di più se si è in barca. Niente motori accesi vicino a lei, zero rumori forti e, ovviamente, nessun inseguimento.
La foca va lasciata libera di esplorare il mare, senza pressioni. Quello che sorprende è che questo avvistamento non è isolato: nel 2020 c’era già stato un episodio simile a Posillipo. E ora, dopo anni di silenzio, eccola di nuovo. Magari è lo stesso individuo, oppure un altro della piccola comunità che prova a riappropriarsi di un habitat che era suo da secoli.