Ghiacciai, si stanno sciogliendo costantemente | È la fine per tutti: resteremo senza un goccio d’acqua

Illustrazione di una parete mentre si stacca (canva FOTO) -marinecue.it

Illustrazione di una parete mentre si stacca (canva FOTO) -marinecue.it

Purtroppo lo scioglimento è costante, e non sembrano esserci soluzioni. Come evolverà la situazione nei prossimi anni?

Lo scioglimento dei ghiacciai non è più un segnale lontano, da documentario. È qualcosa che accade ora, sotto gli occhi di chi vive in montagna, ma anche di chi abita lungo le coste o nei centri urbani. 

Quando le temperature aumentano, i ghiacciai perdono massa più in fretta di quanto riescano a ricostituirla. Un processo silenzioso ma continuo, che ridisegna intere vallate e cambia la portata dei fiumi. 

Le conseguenze sono profonde: il livello del mare si alza, le frane diventano più frequenti, l’acqua dolce scarseggia nei periodi critici. Alcune comunità, soprattutto in zone montane o aride, dipendono proprio dallo scioglimento stagionale per irrigare, produrre energia o semplicemente bere.

E poi c’è un aspetto meno visibile, ma altrettanto cruciale: i ghiacciai riflettono la luce solare, contribuendo a mantenere fresca l’atmosfera. Man mano che spariscono, la Terra assorbe più calore.

Il ghiaccio che scompare e non torna

I ghiacciai non sono solo grandi distese di neve compatta. Sono archivi viventi, custodi di acqua dolce e sentinelle del clima. Quando si sciolgono, non è solo questione di paesaggio che cambia, ma di equilibri che saltano. Eppure, spesso si tende a pensare che tanto “il ghiaccio poi si riforma”. Non è così semplice. Una volta perso, quel volume difficilmente si recupera.

Guardando certe immagini, con quelle lingue glaciali che si accorciano anno dopo anno, la sensazione è quella di assistere a un ritiro lento ma inesorabile. E in alcune regioni alpine, questa trasformazione è già visibile a occhio nudo. Un sentiero che un tempo toccava il ghiaccio, oggi termina sulla roccia viva. E in mezzo, metri e metri di vuoto che parlano chiaro.

Illustrazione dello scioglimento dei ghiacciai (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione dello scioglimento dei ghiacciai (Canva FOTO) – marinecue.it

Un caso particolare

Come riportato da RSI, uno degli esempi più evidenti di questo processo è il ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande delle Alpi. Negli ultimi decenni, ha perso una porzione enorme della sua massa, con un’accelerazione impressionante tra il 2000 e il 2024: si parla di una riduzione del 40% del volume complessivo, e di arretramenti che in alcuni tratti superano i cento metri all’anno. Secondo RSI e Swissinfo, la situazione sta entrando nella fase del cosiddetto “picco idrico”, ovvero il momento in cui il ghiacciaio produce il massimo flusso d’acqua… prima del crollo definitivo.

Le ripercussioni non si fermano certo alla montagna. Meno ghiaccio vuol dire meno acqua nei mesi estivi, quando ce n’è più bisogno. I grandi fiumi europei dipendono in parte da queste riserve naturali. E senza di esse, si rischiano siccità più frequenti, danni alle coltivazioni, problemi nella produzione di energia idroelettrica. Ma non solo: con lo scioglimento del permafrost, aumenta anche il rischio di frane e instabilità del terreno.