ALLERTA invasione alghe | Diventa tutto verde e pericoloso: i loro gas portano alla morte

Illustrazione di un pericolo (Canva FOTO) - marinecue.it
Meglio non sottovalutare la situazione, altrimenti potrebbe degenerare. Cosa sta succedendo esattamente con queste alghe?
Le alghe sono organismi semplici ma straordinari. Vivono soprattutto in acqua, dolce o salata, e vanno dalle microscopiche cellule unicellulari alle gigantesche kelp lunghe decine di metri.
Non sono né piante né animali: fanno storia a sé. Ma come le piante, usano la fotosintesi per trasformare la luce in energia, producendo ossigeno. Anzi, gran parte dell’ossigeno che respiriamo viene proprio da loro.
Alcune alghe sono alleate preziose: filtrano l’acqua, danno rifugio alla fauna marina e sono persino commestibili. Altre, però, possono diventare un problema. Le cosiddette “fioriture algali” possono soffocare gli ecosistemi e rilasciare tossine.
Insomma, le alghe sono vitali per il pianeta, ma vanno conosciute e monitorate. Perché da silenziose protagoniste, possono anche trasformarsi in ospiti ingombranti.
Una situazione particolare
A vederle lì, stese sulla sabbia, sembrano quasi innocue. Macchie verdastre, a volte schiumose, che si accumulano sulla battigia dopo le mareggiate. Si tende a ignorarle, a passarci accanto senza pensarci troppo. Eppure, non tutte le alghe sono solo residui vegetali trascinati dal mare: alcune, in particolari condizioni, possono trasformarsi in vere e proprie trappole invisibili.
Succede quando iniziano a marcire, magari sotto il sole cocente o nel ristagno dell’acqua bassa. Il processo di decomposizione libera gas, e non uno qualunque: parliamo di idrogeno solforato, una sostanza tossica e potenzialmente letale. Il problema è che l’odore pungente spesso non basta a metterci in guardia. Perché quel gas agisce in silenzio, e in dosi elevate può stordire, persino uccidere, prima ancora di rendersene conto.

Un’esperienza spiacevole
Come riportato da Scienza in Rete, nel 2016, un uomo si stava semplicemente allenando, correndo lungo una spiaggia del nord della Francia, in Bretagna. Ma qualcosa è andato storto. È crollato a terra e non si è più rialzato. Inizialmente si pensò a un malore improvviso, un infarto forse, ma poi è venuto fuori che la causa era tutt’altra: l’uomo era stato avvelenato dal gas tossico rilasciato dalla decomposizione di alghe verdi, che si erano accumulate in grandi quantità sulla spiaggia.
La vicenda ha avuto un’eco forte anche dal punto di vista legale. Per la prima volta, lo Stato francese è stato ritenuto responsabile per non aver fatto abbastanza nel contenere il fenomeno. La Corte ha collegato in modo diretto la proliferazione anomala di queste alghe all’inquinamento agricolo, in particolare all’uso eccessivo di fertilizzanti e ai reflui degli allevamenti intensivi. La sentenza è arrivata nel 2024, segnando un precedente importante su quanto la negligenza ambientale possa avere un peso concreto nella vita delle persone.