ALLERTA TONNO, quando vai al supermercato tira dritto | Queste marche ti mandano al Creatore: appena lo assaggi sono dolori

Tonno in scatola (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Tonno in scatola (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Tonno in scatola, non fidarti delle apparenze: certe marche nascondono più insidie che gusto, ecco perché.

Ormai il tonno in scatola è diventato un must nelle dispense di tutti. È pratico, veloce, e te lo butti in una pasta o in un’insalata quando non hai voglia di cucinare. Ma ecco il punto: non è tutto oro quel che luccica. Alcuni prodotti sugli scaffali sembrano perfetti, poi vai a leggere bene (se lo fai) e scopri che dentro c’è molto più di quello che immagini. O meglio, molto meno in termini di qualità.

C’è una cosa che spesso ci dimentichiamo: scegliere il tonno giusto non è così semplice. Non basta guardare il prezzo o affidarsi al marchio che conosci da sempre. Dietro ogni scatoletta ci sono questioni di trasparenza, provenienza e… sì, anche di etica. Alcune aziende, pur sembrando affidabili, nascondono metodi di pesca o pratiche poco corrette che vanno a incidere sia sulla salute che sull’ambiente.

E qui entra in gioco un aspetto che nessuno considera mai fino in fondo: la sicurezza alimentare. Il tonno può contenere mercurio – e mica poco, eh. Specie se parliamo di certe varietà più “pregiate” tipo il tonno rosso. Per bambini, donne incinte o chi lo mangia spesso, può essere un bel problema. Eppure, queste info non le trovi sempre scritte bene in etichetta… anzi, quasi mai.

Poi c’è il discorso ambientale, che sembra sempre una roba distante ma invece riguarda anche noi. Alcuni brand usano tecniche di pesca davvero devastanti: reti a strascico, catture indiscriminate, specie in via di esaurimento. E tutto questo impatta gli oceani in modi che non possiamo nemmeno immaginare. Ma quando prendi una scatoletta al volo al supermercato… ci pensi?

Non tutto quello che brilla è buono da mangiare

Come riporta iciozzino.it, ci sono alcune marche di tonno che sarebbe meglio lasciar perdere. E no, non parliamo di prodotti sconosciuti. Sono marchi che trovi tranquillamente tra gli scaffali, accanto a quelli che usi da sempre. Ma sotto sotto, tra certificazioni un po’ ambigue e mancanza di trasparenza, nascondono più di un problema.

Molti non dicono che specie usano, dove pescano, o che metodi adottano. Alcuni mettono anche il bollino “sostenibile”, ma in realtà non rispettano davvero gli standard. C’è tanta confusione, e le informazioni sono spesso scritte in modo poco chiaro. Così chi compra pensa di fare una scelta sicura… ma magari non è così. Ma non finisce qui.

Scatoletta di tonno (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Scatoletta di tonno (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Il rischio nascosto

E adesso il punto dolente. Alcuni marchi usano tonno rosso o pinna gialla – che, per capirci, sono quelli più ricchi di mercurio. In certi casi i livelli superano quelli raccomandati, e il rischio per il sistema nervoso (soprattutto nei bimbi) non è affatto trascurabile. Ma tanto… non c’è scritto. O lo è in piccolo, o con nomi poco chiari.

Non è solo una questione di pesce, però. C’è anche tutto il contorno: oli scadenti, conservanti a caso, mix di ingredienti che abbassano la qualità e il valore nutrizionale. E aziende che, tra l’altro, non ti dicono manco da dove arriva davvero quel tonno. Insomma, fidarsi è bene… ma stavolta leggere bene (e magari anche informarsi un po’) è decisamente meglio.