Scoperta in mare la porta di ingresso al gigante dei naviganti | Tornano alla luce le colonne del faro di Alessandria

Faro Alessandria

Faro Alessandria (Screenshot exibart.com) - marinecue.it

Ecco riportato alla luce un importante sito archeologico che riguarda la storia del faro di Alessandria d’Egitto.

I siti archeologici in mare rappresentano una straordinaria finestra sul passato, offrendo testimonianze uniche di civiltà antiche, commerci, battaglie e naufragi. Sparsi nei fondali marini di tutto il mondo, questi luoghi custodiscono relitti di navi, città sommerse, porti antichi e oggetti che raccontano storie sepolte dal tempo.

L’Italia, con il suo vasto patrimonio costiero, è tra i paesi più ricchi di siti sommersi: da Baia, l’antica città romana finita sotto il mare vicino Napoli, ai relitti greci e fenici lungo le coste della Sicilia e della Sardegna. Lo studio e la protezione di questi siti richiedono competenze specifiche, tecnologie avanzate e una forte collaborazione tra archeologi, biologi marini e istituzioni.

Le esplorazioni subacquee, sempre più sofisticate grazie a robot e sonar, hanno permesso di recuperare anfore, statue, mosaici e strutture architettoniche che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute. Tuttavia, questi tesori sono spesso minacciati da saccheggi, inquinamento e cambiamenti climatici.

Valorizzarli significa non solo proteggere la memoria storica, ma anche promuovere un turismo culturale sostenibile che rispetti l’ambiente marino e diffonda la conoscenza del nostro passato. Un aspetto fondamentale dei siti archeologici sommersi è la loro capacità di raccontare non solo la storia delle civiltà umane, ma anche le antiche vie commerciali e i contatti culturali tra popoli lontani.

Un patrimonio culturale

Ad esempio, i relitti di navi cariche di merci preziose come ceramiche, spezie e metalli testimoniano scambi internazionali e rotte marittime utilizzate da millenni. Questi reperti permettono agli studiosi di ricostruire le dinamiche economiche e sociali di epoche passate, arricchendo la nostra comprensione della storia globale.

Inoltre, i siti sommersi offrono un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, che ci collega direttamente alle radici della nostra civiltà. Questi tesori nascosti sotto il mare rappresentano quindi una vera e propria finestra sul passato, capace di svelare segreti ancora oggi inesplorati.

Colonne Alessandria
Colonne Alessandria( Screenshot exibart.com) – marinecue.it

Il faro di Alessandria

Come riportato su exibart.com, 22 enormi blocchi di pietra del leggendario Faro di Alessandria sono stati recuperati dal fondo del mare grazie a un’importante operazione di archeologia subacquea guidata dal CNRS francese e dall’archeologa Isabelle Hairy, in collaborazione con il Ministero egiziano del Turismo. Questi reperti, tra cui architravi, stipiti e frammenti di un edificio ellenistico sconosciuto, saranno analizzati tramite scansioni digitali per ricostruire virtualmente la storica torre.

Costruito nel III secolo a.C. per volere di Tolomeo I, il Faro di Alessandria era una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico e serviva da faro per i naviganti nel porto egiziano. Distrutto da terremoti nel XIV secolo e smantellato nei secoli successivi, il progetto PHAROS punta a ricostruire la sua storia materiale e culturale.