Hanno scoperto qualcosa di incredibile in questo mare | Tutto quello scritto fino ad ora va a farsi benedire

Illustrazione di una persona sorpresa (Canva FOTO) - marinecue.it
Il mare regala sempre delle sorprese straordinarie, come in questo caso. Ma di cosa si tratta esattamente?
Il mare è ancora pieno di sorprese. Nonostante satelliti e tecnologie avanzate, gran parte degli oceani resta poco esplorata, e ogni tanto qualcosa di straordinario viene alla luce. Relitti, specie sconosciute, persino paesaggi sommersi che sembrano usciti da un altro mondo.
Tra le scoperte più affascinanti ci sono gli ecosistemi delle profondità, con creature bizzarre che vivono al buio, vicino a sorgenti idrotermali. Animali che sembrano alieni, ma che sono reali.
E poi ci sono ritrovamenti archeologici: antiche città sommerse, navi affondate da secoli, monete, statue, oggetti quotidiani rimasti intatti sotto metri d’acqua.
A volte bastano pochi metri di profondità per trovare qualcosa che cambia la prospettiva. Come nel caso di barriere coralline sconosciute o strutture geologiche mai viste prima.
Un fondale che sorprende
Succede a volte che anche il fondo del mare, così silenzioso e apparentemente immobile, riservi sorprese che lasciano spiazzati. Non è solo una questione di pesci strani o relitti dimenticati, ma di qualcosa che va oltre. È quello che è successo al largo delle coste norvegesi, nel Mare del Nord, dove un gruppo di ricercatori ha individuato delle strutture sabbiose colossali… ma non dove ci si aspetterebbe.
Queste formazioni non si trovano sopra gli strati più antichi, come vorrebbe la logica sedimentaria, bensì sotto. Enormi ammassi di sabbia moderna sono stati trovati incastonati al di sotto di sedimenti più datati. Come riportato da MeteoWeb, si tratta di masse imponenti, grandi quanto interi quartieri, sepolte a profondità improbabile.

Una situazione particolare
Come riportato da MeteoWeb, gli studiosi dell’università di manchester le hanno chiamate “sinkites”, e solo il nome fa intuire la stranezza: sabbie giovani che letteralmente sprofondano verso il basso, insinuandosi sotto rocce sedimentarie più leggere. Ma c’è anche l’effetto opposto, definito “floatites”: il limo, più fine e meno denso, si muove verso l’alto.
Le ipotesi in campo sono diverse, ma quella più plausibile parla di scosse sismiche o cambiamenti di pressione che avrebbero reso fluida la sabbia, permettendole di scivolare lungo le fratture come un fiume sotterraneo. Una specie di “inversione” stratigrafica che un po’ si distacca dall’ordine geologico tradizionale, quello che assegna agli strati più profondi le età più antiche. Insomma, dal punto di vista geologico è una scopert amolto interessante in quanto mostra quanto sia complesso il “comportamento” delle rocce.